Assessori che pressano a distanza al posto di occuparsi seriamente della gente e dei relativi bisogni e che un tempo gridavano all’ingiustizia a proprio danno (non diciamo la città, per evitare querela ovviamente). Avvocati che s’azzardano in mosse spericolate in nome e per conto di clienti non proprio stimabili: querelare e instaurare lo stato di paura- diremmo in ragione dei tempi attuali di inocularlo a quelli che vanno oltre i comunicati stampa e le veline di vari palazzi, account nel mirino del Grande Fratello virtuale per il sol motivo di dare spazio a chi la pensa diversamente in materia di vaccini (vi pare giusto?) Ma la volete smettere ? Andate semplicemente a riascoltarvi Gaber. ” Voglio essere libero, libero come un uomo. Come un uomo appena nato. Che ha di fronte solamente la natura. Che cammina dentro un bosco. Con la gioia di inseguire un′avventura. Sempre libero e vitale. Fa l’amore come fosse un animale. Incosciente come un uomo- Compiaciuto della propria libertà “. Ma attenzione, sempre Gaber afferma che la libertà individuale ha il bisogno di un sostegno extra-individuale (quindi chiediamo almeno il patrocinio morale a chi ci sostiene ogni giorno condividendo o non condividendo la nostra informazione): “La libertà non è star sopra un albero. Non è neanche il volo di un moscone. La libertà non è uno spazio libero. Libertà è partecipazione”. (m.m.)
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