Camminando su via De Gasperi a Castellammare di Stabia verso Torre Annunziata, all’altezza di Marina di Stabia, si resta colpiti da colori e immagini che scorrono su un frammento di muro interrompendone il grigiore. L’opera di street art si chiama Imago ed è stata ideata e realizzata da Nello Petrucci. L’artista e film maker stabiese di nascita e pompeiano di vita, dopo aver realizzato già un suo murales in città ed essere promotore del Pompei Street Fest, coinvolge anche la città di Castellammare in un nuovo percorso che intende fare dell’arte di strada uno strumento per avvicinare la cittadinanza a questioni e riflessioni. Quest’opera, infatti, anticipa lo Stabiae Street Art che vedrà dal 27 settembre al 1 ottobre artisti di diversa provenienza arricchire di sguardi artistici il centro storico di Castellammare. Un momento per rivalutare attraverso l’arte il territorio, per reintegrarlo in un tessuto sociale, per aprirne dimensioni. Proprio in continuità con il Pompei street festa che si tiene pochi giorni prima.
Un progetto sostenuto pienamente dall’amministrazione comunale, dal sindaco Gaetano Cimmino in prima persona, voluto dall’assessore al turismo appena dimessosi Noemi Verdoliva, e accolto con entusiasmo dalla città, dai cittadini e dai suoi esponenti più significativi. Sono tutti d’accordo, infatti, che sia necessario agire, in nome dell’arte e della bellezza per ridare dignità al centro storico. Questo piccolo momento di arte di strada, di espressione sui muri di visioni e riflessioni, ne è parte. Ma non solo, si annunciano anche futuri eventi che vedranno come protagonista il centro storico perché si è deciso, sinergicamente, di dare voce alle sfumature della città.
Imago, un’opera per cui riflettere sull’ambiente
Aspettando settembre, aspettando di conoscere i nomi degli artisti che proporranno le proprie opere, di conoscere gli spazi di questo nuovo percorso che diventerà un viaggio nell’arte contemporanea, si può intravvedere il senso del progetto già in questa prima opera che intende l’arte come azione sociale, riflessione ed espressione di e per una collettività.
Imago è un piccolo percorso nel tempo. E nello spazio. Diviso in due momenti. Nelle prime immagini ci sono passanti sotto dei cartelloni. I passanti, di spalle, sono vestiti diversamente a seconda dei periodi storici. I cartelloni, in alto, raccontano in immagini la geografia di un ghiacciaio si modifica nel tempo: a partire dagli anni ’20 in pieno biancore, fino ad un progressivo scioglimento del ghiaccio, alla presenza di un mare pieno di plastica e a un futuro forse lontano in cui degli uomini non c’è più traccia mentre la montagna, ormai completamente verde e senza ghiaccio, si è ripresa il suo spazio di natura assoluta. Una sequenza che va letta come una tragedia annunciata e come un auspicio della forza della natura che riequilibria la violenza umana. Un’immagine che, ormai si sa, non può essere apostrofata come apocalittica ma diventa sempre più reale. L’arte riflette e agisce nel pensiero.
L’immagine successiva racconta, invece, ciò che si vedrebbe se non ci fosse più quel muro che copre la visuale: il mare. I bagnanti, la vita. Una struttura in ferro accoglie personaggi e dimensioni della città. Insomma una riflessione e un invito, perché di quei muri oggi, anche in maniera simbolica, non si ha più bisogno.
La caducità resa opera
Queste immagini sono realizzate in carta, in forma di collage con halfton, una dimensione puntinata, retinata come fosser pixel a cui, inevitabilmente, nell’era del cellulare, siamo abituati. L’opera di Street art vive ed è sottoposta alla caducità del tempo, come dev’essere per l’arte di strada. Anche se l’auspicio è che resti indelebile marca di un cambiamento su questioni ambientali di futuro e vivibilità.
L’opera è stata realizzata grazie all’impresa sociale Art and Change con il il patrocinio e il contributo del comune di Castellammare di Stabia e grazie al supporto di numerosi sponsor e partner, tra cui Contemply Art Investment, Edizioni Ziino, Automec.