Sant’Egidio: la ricostruzione del delitto della bimba di 8 mesi, secondo la Corte d’Assise di Salerno, che ha depositato le motivazioni della condanna dei due genitori. Il padre, Giuseppe Passariello, all’ergastolo. La madre, Immacolata Monti, a 24 anni.
“L’omicidio di Jolanda avvenne in due fasi, l’una successiva all’altra; prima un tentativo di soffocamento a mani nude che non produsse il risultato sperato e poi un’azione di soffocamento mortale, attuato con l’ausilio di un corpo soffice per ostruire completamente gli orifici respiratori”. Come riporta “Il Mattino”, in quasi 50 pagine i giudici partono da un dato, i risultati dell’autopsia sul corpo della piccina, che sarebbe stata soffocata con un cuscino la notte del 21 giugno 2019, a Sant’Egidio. Una tesi, questa, rafforzata da due dati: “le microlesioni alle mucose labiali e nasali e la ipervascolarizzazione degli organi”.
“L’omicidio è avvenuto in presenza di entrambi, l’uno quale esecutore materiale, l’altra con il ruolo di rafforzamento dell’altrui proposito criminoso”. I genitori erano gli unici presenti in casa, quella sera. “Non residuano dubbi sul fatto che le lesioni sul corpo, lungi dall’essere frutto di eventi accidentali, siano state provocate dal padre con azioni lesive volte a cagionare volontariamente dolore intenso, ripetute nel tempo”. L’uomo avrebbe preso a morsi la figlia, come testimoniano i fori sul corpicino, risultato di “aspirazione della carne immediatamente sottostante, fino a rendere visibili i muscoli”.