Il sottoscritto Ing. Stefano Capaldo in qualità di presidente del Comitato Intercomunale Grotti vuole chiarire gli aspetti che riguardano la vicenda “Villa Maria” messi in evidenza nel servizio andato in onda ieri durante un tg, per non fare ulteriore confusione ad una questione già non chiara.
Senza fare nessuna polemica pretestuosa, ne tanto meno attacchi personali comunico che la richiesta fatta, per salvare la struttura Villa Maria come parco giochi, è ancora in attesa di una risposta da parte dell’amministrazione. Il lavoro svolto dal quartiere e dal Comitato non ha avuto nessun aiuto politico, ed è grazie all’impegno di un grande gruppo di amici se si è riusciti a portare l’argomento sui tavoli istituzionali, non ottenendo purtroppo i risultati aspettati (seconda convenzione), non abbiamo mai elemosinato firme ai consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione per permettere la discussione della petizione in consiglio comunale, ma stiamo aspettando così come
prevede lo Statuto che i tempi maturino e l’argomento venga trattato dal consiglio, in modo di avere una risposta alle richieste fatte.
Sono state inviate a tutti i Consiglieri comunali una pec allegando la petizione protocollata, con le richieste di quasi 1500 firmatari, che di seguito ripetiamo per non fare confusione con quello che è
stato dichiarato nel servizio:
Di considerare l’area Villa Maria un Parco giochi nella sua totalità così come è sempre stato e prevede il Piano Urbanistico Comunale del comune di Nocera Inferiore e altri documenti e pianificazioni precedenti al PUC;
Di eseguire un progetto di riqualificazione dell’area come è stato fatto per tutti i parchi giochi della città di Nocera Inferiore, in modo diretto dal Comune e non demandare la riqualificazione ad un privato;
Di Annullare la convenzione stipulata per pubblica utilità;
Di far ripristinare lo stato dei luoghi con la demolizione dei locali spogliatoi e la rimozione della terra rossa sulla
pavimentazione della tensostruttura, in modo da non limitare l’uso alla collettività per esigenze sociali,
concedendo la tensostruttura esclusivamente per il gioco del tennis.
Di permettere di gestire la struttura ad associazioni che non svolgono attività di business a cui non interessa la cura dell’area ludica e verde, come hanno dimostrato i soggetti gestori (stessi soggetti dal 2012 ad oggi) lasciando una struttura in un totale degrado e insicura per i bambini con giochi non a norma, danneggiati e vetusti.
Di ridare al quartiere periferico Grotti, la libera fruizione pubblica dell’intera struttura, unico punto di aggregazione sociale. Di permettere ai nostri figli di avere un luogo dove vivere la natura e giocare all’aperto.
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