Giorgia Meloni usa spesso la parola ‘sudditi’ per spiegare “come da fuori percepiamo il rapporto tra i salernitani e la politica che qui gestisce da decenni le Istituzioni”. Ci mette pathos: argomenta, illustra, accusa e spinge “al voto per Michele Sarno, persona umile che viene dal basso”. La Meloni va giù duro contro De Luca, gli dà del pagliaccio e del cabarettista per gli interventi del venerdì, gli ricorda che la Campania ha problemi gravi nella sanità, è la maglia nera per l’occupazione e per il mancato utilizzo dei fondi europei. Lo scenario nazionale: “Sono vaccinata ma continuo a battermi contro l’assurdità del green pass, le carenze delle scelte fatte dal governo in materia di Covid, dalle mascherine indegne a quel che accade oggi e accadrà a breve. In realtà il governo usa il Covid come arma di distrazione, per nascondere il fallimento su altri fronti, dall’ordine pubblico, vedi Lamorgese, al reddito di cittadinanza. Trovo gente di sinistra che mi dice di sentirsi rappresentata più da me che da Letta e compagnia. Rispondo che non è problema di questa gente ma della sinistra, che da tempo non la rappresenta più”.
Il candidato alla carica di sindaco per il centro destra Michele Sarno e il segretario nazionale di Fratelli d’Italia – oggi partito in Italia nei sondaggi – Giorgia Meloni hanno arringato la folla accorsa in piazza Portanova. L’ultimo leader nazionale a parlare dal palco nel cuore di Salerno fu l’allora ministro Matteo Salvini. Carezze, le sue parole, se paragonate a quelle pronunciate oggi.
Michele Sarno dice: “Il ballottaggio? Ma Napoli è sicuro di arrivarci…?”. Stoccata su piazza della Libertà: “Il 21 settembre sarò con i salernitani ad onorare il mio, il nostro Santo. Non mi npiace l’utilizzo strumentale della piazza per fini elettorali. Giù le mani dalle nostre tradizioni e non ceeiamo confusione tra stato laico e cattolicesimo. Da cattolico non utilizzerò il mio santo per la campagna elettorale”.
Sul palco, alla fine, si toglie la giacca. Introdotto a modo suo dal deputato Edmondo Cirielli, sferza Piero De Luca (“aiutato dal padre negli stessi anni in cui il mio indossava una divisa”) e lancia pubblicamente il guanto di sfida: “Sindaco e De Luca vengano in piazza Portanova per un confronto pubblico. Misuriamoci davanti ai cittadini”.