Il 28 settembre 1943 e’ una data da ricordare per tutti i cittadini “radicati” e, non solo, del piccolo comune dell’agro-nocerino sarnese. All’ epoca Scafati era un piccolo centro contadino sulla strada che da Salerno portava a Napoli, e nell’ avanzata anglo-americana volta a spazzare via il nemico tedesco, era inevitabile non imbattersi nella citta’ delle scafe. Un gruppo di contadini, ivi presenti, a sud della citta’ bloccarono la risalita anglo-americana. Si trattava infatti del primo gruppo di resistenza del sud-Italia, il gruppo 28 settembre 1943.Quel giorno esso collaboro’ attivamente con gli inglesi per fermare l’avanzata tedesca.Data l’importanza di questa data quest’anno il comune ha disposto un nutrito programma di attivita’ per non dimenticare.
28 Settembre 1943, a Scafati un gruppo di partigiani aiuta l’esercito alleato inglese ad avanzare verso Napoli e a liberare la cittadina. Qui l’esercito tedesco sta occupando la città, derubando e uccidendo gli scafatesi. Nel frattempo l’armata alleata prosegue il suo cammino da Salerno e tenta di entrare a Scafati, ma l’esercito tedesco ha già preparato degli esplosivi sul ponte (che permette di superare il fiume Sarno e di entrare in città) da far scoppiare in procinto dell’attraversamento delle truppe inglesi.
Un gruppo di Scafatesi ruba delle armi e aspetta l’arrivo degli alleati per sferrare l’attacco contro l’esercito invasore. I partigiani riescono ad avvisare in tempo gli alleati, attraversando il fiume da un ponte secondario sconosciuto ai tedeschi. Grazie a questo avvertimento, gli alleati posticipano l’avanzata e alcuni soldati, aiutati dai partigiani, entrano in città ripercorrendo la strada fatta precedentemente prendendo i tedeschi alle spalle. Contemporaneamente, gli alleati avanzano e così l’esercito tedesco viene circondato. Nella notte tra il 28 e il 29 vi è una lunga battaglia in cui i tedeschi, facendo saltare un loro carro pieno di munizioni, distruggono abitazioni e uccidono civili. Il 29 settembre la città viene liberata e gli alleati, che entrano a Scafati, vengono salutati da una folla scesa in piazza per festeggiare.
Questa è la “storia”. Ma gli eventi di Scafati del 28 settembre del 1943 non nascono dal nulla. Sono il frutto di una storia di 50 anni di Resistenza e libertà, di riscatto civile e sociale. La rivolta di una parte importante della città nasce da fattori storici precisi: da battaglie di libertà che venivano da un desiderio di giustizia che il ventennio fascista aveva solo momentaneamente smorzato. E’ da questo clima che si rinsalderanno quei fattori di libertà e giustizia che porteranno alla resistenza del 28 e 29 Settembre del 1943. Resistenza guidata da un personaggio atipico come don Vittorio Nappi, seguito da singoli cittadini e supportato dall’indispensabile forza degli alleati inglesi. Alla città di Scafati, d’altronde, è stata conferita la Medaglia d’oro alla Resistenza, al pari di grandi città come Napoli, Roma e Milano con la seguente motivazione: “Per l’eroismo dei suoi cittadini nelle drammatiche giornate del settembre 1943 quando per primi suscitarono la scintilla della ribellione armata all’invasione nazista, ribellione che subito dopo doveva dilagare irrefrenabile nelle Quattro Giornate di Napoli e nei Campi Flegrei”.