Dei 550 complessivi, sono 141 quelli chiamati all’elezione del sindaco e al rinnovo del Consiglio comunale. Tra questi ci sono quattro capoluoghi di provincia su cinque: Napoli, Benevento, Caserta e Salerno. Sono 16 le citta’ con oltre 15mila abitanti, dove e’ previsto il ballottaggio nel caso in cui un candidato non superi il 50% al primo turno. Per il dopo de Magistris, a Napoli la partita e’ tra sette nomi.
Pd e M5s replicano l’alleanza siglata a livello nazionale per sostenere l’ex ministro del Conte bis Gaetano Manfredi, che nelle sue 13 liste vede anche una parte della sinistra, Iv, Verdi e centristi, con l’appoggio del ‘governatore’ De Luca. A completare il quadro di un centrosinistra frammentato, ci sono Antonio Bassolino (5 liste, tra cui Azione), gia’ sindaco dal 1993 al 2000, e Alessandra Clemente (3 liste, tra cui Potere al popolo), indicata da de Magistris per dare continuita’ alla ‘Giunta arancione’.
Diviso anche il M5s, con il consigliere uscente Matteo Brambilla che, in rotta con i pentastellati, si presenta con la lista ‘Napoli in Movimento – No alleanze’. Il centrodestra privo della Lega (la cui lista Prima Napoli e’ stata esclusa dalla competizione) e’ al fianco di Catello Maresca. Dopo le decisioni dei tribunali amministrativi, il magistrato in aspettativa puo’ contare su otto liste, tra cui FI e FdI, ma dovra’ fare a meno delle due civiche di sua diretta ispirazione.
Nel feudo di Vincenzo De Luca, l’attuale sindaco schiera nove liste (manca il simbolo del Pd), ma dovra’ fare i conti con delle defezioni interne al centrosinistra. Nelle sette liste che fanno capo a Elisabetta Barone, candidata del M5s, ci saranno infatti alcuni consiglieri passati all’opposizione nei mesi scorsi. Una parte della base pentastellata, che non ha condiviso la scelta di Barone, sosterra’ invece Simona Libera Scocozza, del gruppo ‘Attivisti per Salerno’.
Il centrodestra schiera Michele Sarno, indicato da FdI, l’unico partito che presentera’ il simbolo, mentre la Lega sara’ presente con la lista Prima Salerno e i candidati di FI confluiranno in un’altra civica, con Nuovo Psi e Udc. E’ di estrazione di centrodestra anche Antonio Cammarota, presidente della commissione Trasparenza in Comune, appoggiato da tre civiche.
Il consigliere uscente Gianpaolo Lambiase si candida a sindaco con la lista ‘Salerno di tutti’ e, a completare il quadro, ci sono Oreste Agosto, individuato dai ‘Figli delle chiancarelle’ (il gruppo nato sui social in opposizione all’ex sindaco Vincenzo De Luca), Anna Maria Minotti, sostenuta dalla lista Abilitiamo l’autismo H24, e Maurizio Basso per ‘Movimentiamoci Insieme’. Tenta la riconferma anche Clemente Mastella a Benevento.
La maggioranza che lo elesse nel 2016 si e’ modificata negli anni: l’ex Guardasigilli avra’ con se’ una parte del Pd e del M5s e, tra le 10 liste che lo appoggiano, ce n’e’ una di diretta emanazione di FI, che non ha voluto sostenere la candidata del centrodestra Rosetta De Stasio, entrata in gara nella parte finale della campagna elettorale. L’altra parte dei Dem, che non sostiene Mastella, andra’ con l’avvocato Diego Perifano, appoggiato anche da diversi movimenti civici.
Quelli maggiormente spostati a sinistra e i centri sociali sono invece con Angelo Moretti, che viene dall’associazione Civico 22 e avra’ con se’ anche i Verdi. Anche a Caserta si ripete lo stesso copione di Salerno e Benevento, con l’uscente Carlo Marino che gareggia per il secondo mandato. Con il presidente regionale dell’Anci c’e’ anche il Pd, ma non il M5s, che dopo essersi diviso sull’appoggio a Marino o al civico Romolo Vignola, ha deciso di non prendere parte alla contesa.
Nel vertice che ha portato alla scelta di Maresca per Napoli, il centrodestra ha trovato la quadra anche su Caserta per Gianpiero Zinzi, capogruppo della Lega in Consiglio regionale, preferito a un esponente della societa’ civile. Prende parte alla contesa anche l’ex sindaco Pio Del Gaudio, eletto all’epoca con il centrodestra, con al suo fianco l’imprenditore Enzo Bove, che ha ritirato la candidatura. Restano in campo invece il medico Giacomo Pulcino, sostenuto da sei movimenti civici, Ciro Guerriero per ‘Caserta Kest’e” e Raffaele Giovine di ‘Caserta decide’.