I banchi a rotelle fatti acquistare dall’ex ministro all’Istruzione Lucia Azzolina e da Domenico Arcuri, nella carica ricoperta durante il governo Conte, sono costati alle casse dello Stato ben nove milioni di euro.
La motivazione addotta per la scelta di tale opzione in pieno periodo pandemico, si sostenne avere la sua ragion d’essere nella volontà di preservare la salute dei minori, esposti nelle classi pollaio all’infezione presentata come letale. È doveroso specificare che nel tempo altri esperti virologi e infettivologi hanno espresso perplessità in merito alla letalità dell’infezione, soprattutto tra i giovanissimi.
Nel frattempo è emerso che i banchi a rotelle sono stati acquistati ad una cifra maggiorata rispetto all’effettivo costo (circa dieci volte di più). Viene da chiedersi come sia stato possibile trovare plausibile una simile scelta, tenuto conto che i banchi a rotelle, proprio perché mobili, se utilizzati da ragazzini avrebbero facilitato la loro mobilità e non la loro staticità.
Inoltre, i suddetti banchi sono risultati di dimensioni non adatte alla loro funzione originaria, quella di essere supporto su cui poggiare libri, dizionari e quaderni.
La notizia che lascia ancora più sorpresi e interdetti, riguarda il fatto che i banchi sono risultati ad un esame attento, non conformi ai criteri stabiliti per ottemperare alle norme antincendio e, per tale motivo, dovranno essere mandati al macero.
Il costo per la loro dismissione, sarà a carico dello Stato o meglio dei contribuenti e ammonterà a centosettantamila euro, di cui né Arcuri né l’ex ministro Azzolina risponderanno personalmente.