Tra gli indagati figurano anche il Sindaco Vincenzo Napoli. Nei confronti degli imprenditori di fatto titolari delle cooperative è stato invece disposto il divieto di dimora nel comune di Salerno. Divieto di dimora nel Comune di Salerno per Davide Francese, Dario Renato Citro, Vincenzo Landi, Davide Minelli, Maria Grazia Mosca, Patrizio Stompanato, Lucia Giorgio. Una notifica è stata recapitata anche a Ugo Ciaparrone, dirigente dell’area tecnica del Comune di Salerno.
In relazione all’indagine il sindaco Napoli ha dichiarato: «In relazione all’indagine in corso, esprimiamo piena fiducia nell’azione della Magistratura. Attendiamo sereni gli esiti dell’inchiesta, che ci auguriamo facciano rapidamente piena luce sui fatti contestati».
“Se il procuratore s’ scet’ (si sveglia) ci viene a prendere a tutti quanti”. Sapevano di essere sorvegliati a distanza i presidenti delle 8 cooperative tutte riconducibili a Fiorenzo Zoccola, detto Vittorio, presidente di fatto di una delle cooperative, colpito oggi da ordinanza di custodia in carcere, ma gestore di tutte le altre. Si tratta di cooperative sociali che di fatto però sociali non erano perché veniva meno il requisito essenziale ovvero l’inclusione del 30% di lavoratori bisognosi. Le cooperative avevano in gestione la manutenzione ordinaria e conservativa del patrimonio del Comune di Salerno per un valore stimato di 1.600.000 € l’anno. L’indagine della Procura di Salerno, che oggi ha portato la Squadra Mobile all’esecuzione dei provvedimenti, riguarda il periodo dal 2012 ad oggi, ma affonda anche nel passato fino alla vicenda del 2002 per la quale fu assolto Nino Savastano assessore alle politiche sociali del Comune di Salerno e consigliere regionale che finisce agli arresti domiciliari e Luca Caselli, dirigente del settore ambiente, accusato di induzione indebita sulla gara che ha assegnato la vigilanza di Piazza della libertà alla cooperativa. Risultano indagati tra gli altri anche il sindaco Vincenzo Napoli e Felice Marotta, ex dirigente comunale, oggi in pensione e da sempre uomo di fiducia di Vincenzo De Luca e l’ex presidente di Salerno Pulita. Divieto di dimora nel Comune di Salerno per i sette presidenti delle cooperative. Le accuse sono reati di associazione a delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti inerenti l’aggiudicazione delle gare. Gare sulle quali aveva messo gli occhi anche l’Anac che già nel 2019, aveva segnalato l’irregolarità delle procedure che frazionavano i singoli appalti. Per Zoccola e Savastano il reato è anche di corruzione elettorale in riferimento alle elezioni regionali del 2020. L’indagine che ha visto al lavoro il procuratore Giuseppe Borrelli e il pm Cannavale ha focalizzato l’attenzione anche sulla gara del 2020. L’interruzione del bando che ha fatto seguito a delle perquisizioni, destò preoccupazione tra i componenti delle cooperative che erano riusciti ad essere pagati e ad andare oltre la proroga facendo includere i servizi che svolgevano in attività essenziali durante il lockdown. Nell’inchiesta c’è anche la denuncia di Peppe Ventura il consigliere comunale dei Davvero Verdi, La cui denuncia in consiglio comunale attesta diverse preoccupazioni anche da parte di altri consiglieri che chiedono a Zoccola di rispondere nel merito.
I NOMI:
1) CASELLI Luca, dirigente Settore Ambiente del Comune di Salerno