“Il principe è dunque costretto a saper essere bestia e deve imitare la volpe e il leone. Dato che il leone non si difende dalle trappole e la volpe non si difende dai lupi, bisogna essere volpe per riconoscere le trappole, e leone per impaurire i lupi. Coloro che si limitano a essere leoni non conoscono l’arte di governare. Un signore prudente, pertanto, non può né deve rispettare la parola data se tale rispetto lo danneggia e se sono venute meno le ragioni che lo indussero a promettere. Se gli uomini fossero tutti buoni, questa regola non sarebbe buona. Ma poiché gli uomini sono cattivi e non manterrebbero nei tuoi confronti la parola data, neppure tu devi mantenerla con loro. Né mai a un principe mancarono pretesti legali per mascherare le inadempienze.”Machiavelli, Il Principe. Capitolo XVIII
Un altro elemento che contraddistingue il Potere è il lato comico che rivela quando salta l’ordine precostituito e si trova in difficoltà. E’ in questi frangenti che si vede la differenza fra un vero leader e uno scialbo arrampicatore istituzionale.
Chiudere il Comune di Salerno alle telecamere e impedire ai giornalisti di entrare per la proclamazione del nuovo direttorio mi ha ricordato invece un altro animale: il topone che scappa.
A ben pensarci, tutti i “risultati straordinari” di una città “straordinaria” esempio in Italia, in Europa e nel Mondo (da cui però in pochi anni sono fuggiti oltre 20mila salernitani), non si reggevano nè sul Principe Leone e neanche sul Principe Volpe. Ma su Re Zoccola.