
E’ stato interrogato dai Carabinieri dopo il suo esposto giunto sul tavolo del Prefetto. Ernesto Carratù, noto in città come imprenditore ma anche come carabiniere – oltre che da noi soprannominato difensore civico onorifico della cittadinanza attiva e non – ha riaperto una finestra scomoda.
Ma le finestre non possono chiudersi, l’aria, soprattutto quella pulita, deve circolare. L’esposto di Carratù al Prefetto contiene interessanti spunti sullo scioglimento del Consiglio Comunale di Nocera Inferiore deciso dal Ministro dell’Interno in data 14 aprile 1993 (l’amministrazione del sindaco repubblicano Baio si era insediata due mesi prima). Arrivò la commissione prefettizia, con componenti che si alternarono e qualche indagato tra i componenti (paradosso vero), che restò in carica fino all’alba del post Tangentopoli, quando Matteo Forte divenne il primo sindaco eletto direttamente dai nocerini. Carratù avrebbe posto l’accento anche sulle convenzioni del famoso Piano Casa.