Mesi fa intervistammo in più occasioni l’ingegnere Faiella sulla delicatissima questione traffico. Ora ridiamo voce alle sue idee, proprio in periodo giusto, quelle dei suggerimenti per il PUMIS (m.m.)
Innanzi tutto, mi auguro che queste mie proposte possano al più presto essere condivise e diventare proposte della collettività e portate avanti da associazioni, gruppi, liste civiche ed anche da semplici cittadini che ne apprezzano i contenuti. Non basta che le idee siano buone, devono avere anche i piedi per farle camminare. C’è l’urgenza di cambiare! Guai ad accettare uno stato di cose che non funziona! Una situazione insostenibile, anche per tutti questi anni di indifferenza al problema da parte di chi guida e governa questa città morente.
Nonostante che lo preveda la legge (PUT e PUMs), che le proposte potenzialmente valide debbano meritare la sperimentazione sul campo (e se confermate valide ed efficaci, renderle effettive), quest’amministrazione ha tutt’altri interessi PRIORITARI: DEVE concentrare tutto il tempo, gli uomini ed i mezzi a seguire, facilitare e velocizzare l’iter delle GRANDI OPERE in via di attuazione ed anche quelle in cantiere e da cantierare. Uno sforzo enorme che non può lasciare altro spazio per null’altro, nemmeno per risposte attese da decine e decine di anni.
Comincio a rendermi conto di non essere più una risorsa, ma un problema per chi VUOLE ALTRO, perché DEVE fare altro. E’ l’eredità del sindaco Torquato, orgoglioso di lasciarcela…non so se lo saranno altrettanto i cittadini, considerando “i costi psichici” che pagheremo ulteriormente allorquando verranno chiuse Via Solimena, Via Barbarulo, Via Garibaldi, intasamento sulla SS18 all’uscita dell’A3 per l’apertura del cantiere per la realizzazione della grande rotonda…mi vengono i brividi al solo pensarci, anche per la quasi contemporaneità dei lavori e dell’approssimarsi del periodo natalizio.
Queste proposte offrono una alternativa a progetti nati e voluti prima, pur sapendo che dovevano esserci il PUT ed il PUMs, essi dovevano veicolati e rientranti da questi piani che hanno ben altro respiro e visione del “domani” sull’intera città, sull’intero territorio, non certo la miope ( nn so quanto lo possa essere davvero) visione di un solo punto della città.
Rabbia e dolore, tristezza e voglia di movimentare i cittadini per scuoterli e farli diventare massa critica tale da bloccare le opere inutili e quelle che non sono dimostrate scientificamente essere efficaci ed utili. Si potrà fare?
Vediamo, certamente tutto dovrà passare dai media, dal confronto, sperando che la forza della ragione possa sopraffare la forza della burocrazia acefala.