La malattia respiratoria dovuta al virus sinciziale, potenzialmente pericolosa per anziani e bambini, si è recentemente portata via le vite di due banbini nel Napoletano e a La Spezia.
Possiamo parlare di una nuova emergenza sanitaria? Non possiamo parlare ancora di una emergenza, però c’è stato un certo rimbalzo come per tanti altri virus. Nel primo bollettino sull’andamento delle forme influenzali c’è un po’ di tutto, tra cui anche il virus sinciziale, che mostra un’incidenza molto elevata in questo periodo. L’anno scorso coi lockdown tutti questi virus sono stati messi un po’ alle porte. Hanno circolato molto meno». Quest’anno però stanno riprendendo piede «manifestandosi in maniera abbastanza importante, non come gravità ma come intensità. Anche il virus sinciziale va a periodi. Ci sono anni in cui colpisce di più e altri meno. Quest’anno – abbiamo avuto livelli più alti rispetto ai precedenti, ma non a livelli d’emergenza. Parliamo di un virus ch’è sempre stato, un agente infettivo importante in età pediatrica, soprattutto nei bambini più piccoli, con casi severi e ricoveri, anche negli anziani, ma è sempre stato così.
Secondo i CDC americani ogni anno negli Stati Uniti vengono ricoverati per VRS circa 58mila bambini sotto i cinque anni. Noto dal 1956, il virus sinciziale è una delle cause più comuni di malattie infantili, con focolai stagionali (generalmente in autunno), che possono interessare tutte le fasce di età. Sono ancora in fase di studio vaccini, anticorpi monoclonali e terapie antivirali. La prevenzione è importante non solo per i bambini, ma anche per anziani e donne in gravidanza.