“Io credo che bisogna rendersi conto che in Italia è stato attuato, con un pretesto approfittando di un problema sanitario, un vero e proprio colpo di stato, gestito dalle stesse autorità del Paese, in cui tutti i principi, non solo della convivenza, vengano fatti saltare uno dopo l’altro. Così abbiamo lo Stato d’emergenza invece della legge, lo stato d’emergenza non è la legge è il contrario, abbiamo l’informazione imposta invece del libero dibattito sulla verità, abbiamo la salute, la medicina, invece della religione e della salvezza, abbiamo la tecnica invece della politica, la distanza, il sospetto, e la discriminazione, invece della prossimità e della fiducia.
Mi pare che tutti principi che della convivenza e del diritto vengono meno. E mi pare, sta cambiando l’idea stessa di libertà e l’idea stessa di diritto. Due esempi molto semplici il primo la questione del green pass. Il green pass fa parte di quel modello politico che i politologi chiamano le libertà autorizzate. Che cos’è un’autorità autorizzata? L’autorizzazione in diritto è un atto che non concede nuovi diritti, ma autorizza l’esercizio dei diritti già esistenti. Quindi, delle cose che andavano da sé, come andare al ristorante, uscire di casa, prendere un treno, tutti diritti elementari, adesso hanno bisogno per essere esercitati di un’autorizzazione e il green pass è appunto questa autorizzazione.
E anche lì si vede la cecità delle persone che pensano che il green pass sia quasi un principio che garantisce libertà quando appunto una libertà autorizzata non è più una libertà, perché può essere in qualunque momento cambiata e revocata da chi ha dato l’autorizzazione. Il concetto stesso quando si entra in questo modello delle libertà autorizzate che è un modello generale, rende qualunque atto o qualunque diritto o esercizio di libertà sottoposto ad autorizzazione. E si può estendere all’infinito, è chiaro.
Un altro punto che cambia è che concerne la natura del diritto riguarda il fatto che per definizione il diritto deve essere certo, non c’è legalità senza certezza. I giuristi l’hanno sempre saputo. Ora, se come se sta avvenendo il Governo interviene ogni quindici giorni, ogni mese per ogni problema, cambiando continuamente le regole non c’è più alcuna legalità. Questo fenomeno non è più sotto la figura della legalità, un diritto incerto non è più un diritto. E questo è un cambiamento enorme, la gente anche lì si sta abituando, mentre per poter vivere occorre che i cittadini sappiano qual è la legge e che questa legge abbia stabilità. In realtà è uno stato di illegalità normalizzato.
Sono due punti molto importanti, sono cambiamenti nei concetti base eppure noi siamo entrati, con questo colpo di stato, in un modello che cambierà il nostro concetto di libertà e di diritto. Poi, occorre ricordare, in fondo questo modello di fare emergere una situazione illegale accanto a quella legale, un’assenza di norme accanto alle norme, è ciò attraverso cui gli studiosi definirono lo stato nazista, cioè lo stato duale perché da una parte sembra lo stato che vige accanto a dei nuovi poteri esterni. E sono quelli che in realtà decidono”.