Dopo mesi di trattative tra gli esponenti della maggioranza di centrosinistra di Palazzo San Francesco, sono state finalmente ufficializzate le candidature per il rinnovo del Consiglio provinciale di Salerno da parte dei consiglieri comunali Enzo Correa e Raffaele Esposito. Correa, già capogruppo consiliare di “Impegno e Passione”, è stato inserito nella lista “Provincia di tutti” con la benedizione dei vertici provinciali di “Liberi e Uguali”. Raffaele Esposito, invece, consigliere comunale in quota “L’Italia è Popolare”, è stato inserito nella lista “Uniti per la Provincia” a rappresentanza delle fazioni politiche di “centro”. Mentre rimane senza nessuna candidatura il Partito Democratico, il quale non ha trovato la quadra sul nome da designare per le prossime elezioni provinciali. Un fatto, che secondo alcuni, metterebbe a nudo la grave crisi che stanno attraversando i dem di Sarno. Le voci di una possibile separazione con il capogruppo consiliare del Pd Giuseppe Sodano- dato per vicino al gruppo di “L’Italia è Popolare”- hanno messo in subbuglio l’area del centrosinistra. Ecco, quindi, lo spunto per cui le altre forze alleate, quali “Impegno e Passione” e “Sarno Democratica”, potrebbero dare seguito ad una contromossa per contrastare l’egemonia dei centristi. I ben informati di Palazzo di Città, infatti, parlano della probabile nascita di un nuovo gruppo consiliare in seno alla maggioranza, mediante la confederazione tra i due gruppi di sinistra guidati da Enzo Correa e Maria Manzo. Il banco di prova sarà proprio l’esito delle provinciali di Salerno: se il Pd non appoggerà Enzo Correa nella tornata elettorale, il nuovo gruppo non resterebbe più solo una congettura ma potrebbe diventare una realtà dell’aula consiliare.
Ergo, tale unione dei gruppi di sinistra, comporterebbe dei risvolti di non poco conto per la tenuta dell’amministrazione comunale del sindaco Giuseppe Canfora. In tale ipotesi, difatti, il Primo cittadino di Sarno dovrebbe tenere conto della nuova geografia consiliare di Palazzo San Francesco e ridistribuire, ancora una volta, alcune deleghe assessoriali a discapito proprio del Partito Democratico, oramai sempre più debole e in balia degli eventi, con il fine di “riequilibrare” l’esecutivo municipale.