Sempre più spesso si parla di ambiente e dell’importanza di curare la natura sottoposta, da anni, a violenze inaccettabili, eppure a Roma in Piazza San Pietro il 10 dicembre è prevista l’accensione dell’albero arrivato dalla località di Andalo, in Trentino.
Un abete rosso di 113 anni dal peso di 80 quintali e alto 28 metri addobberà la piazza della sacralità per le imminenti feste natalizie. L’uso di specifici macchinari proveniente dalla Gestione Forestale Sostenibile del Gruppo Territoriale Pefc Trentino ha coinvolto la Polizia Locale Roma capitale e le unità del Nucleo di Polizia Stradale dell’Ispettorato “Vaticano” della Polizia di Stato.
Le polemiche non sono mancate per lo sradicamento dell’albero centenario la cui autorizzazione soddisfa i rigorosi criteri di sostenibilità stabiliti per la regione Trentino, ma gli scettici non concordano ugualmente su quello che rappresenta il valore simbolico del taglio dell’abete e lo spostamento dal suo ambiente naturale.
La consigliera provinciale di Trento dei Verdi Europa, Lucia Coppola, si è dichiarata contraria all’operazione e si è così espressa: “Di fronte alla distruzione che sta subendo il pianeta, simbolicamente c’è bisogno di dare dei segnali” che vanno in un’altra direzione.
Dal Vaticano nessuna risposta.
A Piazza Venezia, sempre nella capitale, l’8 dicembre ci sarà l’inaugurazione dell’altro albero costato al Comune di Roma 169mila euro, in arrivo nel weekend del 4 e 5 dicembre, dove verranno posti alla base 17 pacchi regalo che rappresentano gli obiettivi della FAO per una nuova generazione senza fame.
Gli alberi esprimono l’armonia, l’intesa con l’umano, la maestosità della Natura, l’equilibrio nell’ecosistema e si potrebbe anche pensare all’inaugurazione nelle piazze d’Italia di alberi finti per coerenza e rispetto di un ambiente sofferente, ma che a modo suo sa farsi rispettare senza preavviso.