
Io ti ho dato prati di viole e tu cemento armato, cemento armato. Scherziamo in musica, col testo musicato e cantato da Il Cile per farci delle domande, magari un giorno degne di risposte. Circa 6 mesi fa, in quel di San Marzano, zona defilata del centro, ci fu un improvviso e mai spiegato incendio, quasi certamente doloso, di due betoniere. Può sembrare un episodio come tanti, destinato a far notizia massimo per un paio di giorni e basta. Così è stato, infatti. Un paio di giorni sui giornali ed il silenzio assoluto: avvertimento per “invasione” di territorio o cos’altro ? Tentativo di arrivare a spartirsi il territorio lanciando un segnale con le fiamme, peraltro subito raccolto col silenzio o quasi sulla vicenda ? Si è arrivati, nel frattempo, a capire chi, come e per quale motivo ha “operato “? Il cemento, dalle nostre parti e non solo, come la storia ci ha insegnato, spesso è stato parecchio “armato”, nel senso che ha costituito il filone principale di tante cose, nel caso di specie però siamo dinanzi a imprenditori seri e che non meritano di trovare ostacoli. Prima o poi, ne siamo certi, arriveranno risposte anche sull’inquietante episodio dello scorso fine giugno. Nel frattempo è il caso di vigilare: le cose che non quadrano e che non tornano è meglio segnalarle in anticipo, nei tempi dovuti. Forse siamo fin troppo presi dallo stucchevole dibattito Covid, dove intervengono tutti e con scarsa coerenza tra pensiero, cioè invettive, e azioni, le scelte quotidianamente fatte. Guardiamo al mare della polemica senza tener conto della fondamentale pozzanghera costituita per l’Agro e non solo da dinamiche che passano in silenzio e che possono arrecare danni fatali.