Con Rethinking Nature dal 17 dicembre il Madre di Napoli inaugura un nuovo format, in cui il concetto di mostra incontra quello di piattaforma multidisciplinare. Il progetto indaga, attraverso lo sguardo dell’arte contemporanea, su temi legati all’ecologia politica e sulla necessità etica di costruire un nuovo rapporto fra gli esseri umani e gli ecosistemi di cui essi fanno parte, declinando un pensiero critico condiviso tramite nuove produzioni di opere e una programmazione di eventi e laboratori che coinvolgono artisti e ricercatori di geografie e sensibilità diverse.
La mostra, che si snoda attraverso l’intero terzo piano del museo, si apre con opere di artisti italiani e internazionali che riflettono sulle radici storiche di una visione colonialista della natura in quanto riserva permanente di cui appropriarsi. Una serie di progetti scultorei e di video porta l’analisi al giorno d’oggi, illustrando le pratiche odierne di sfruttamento delle risorse naturali che, protette da politiche governative e multinazionali, sopprimono le istanze critiche di numerose minoranze e indeboliscono ecosistemi delicati e complessi. La mostra prosegue attraverso pratiche multidisciplinari incentrate sulla spiritualità, la guarigione ecologica e i saperi tradizionali, articolando l’urgenza di sviluppare relazioni etiche con l’ambiente e il pianeta. Presentando progetti che uniscono saperi ancestrali a pratiche di attivismo sociale e politico, il percorso espositivo offre nuove interpretazioni della natura, articolando vocabolari critici e approcci ecologici che si liberano da retaggi coloniali ed eurocentrici.
Tra gli artisti che partecipano alla mostra e ai programmi: Maria Thereza Alves, Giorgio Andreotta Calò, Alfredo e Isabel Aquilizan, Adrián Balseca, Gianfranco Baruchello, Adriana Bustos, Sebastián Calfuqueo Aliste, Cao Minghao e Chen Jianjun, Jimmie Durham, Denise Ferreira da Silva e Arjuna Neuman, Fernando García-Dory, Ximena Garrido-Lecca, Gidree Bawlee, Edgar Heap of Birds, Karrabing Film Collective e Elizabeth Povinelli, Sam Keogh, Francois Knoetze, Elena Mazzi, Ana Mendieta, Marzia Migliora, Jota Mombaça e Iki Yos Piña Narváez, Sandra Monterroso, Niccolò Moronato, Tabita Rezaire, Zina Saro-Wiwa, Karan Shrestha, Buhlebezwe Siwani, Yasmin Smith, Ivano Troisi, Tricky Walsh, Zheng Bo.
Il progetto sarà accompagnato da un catalogo illustrato, che includerà dei nuovi contributi critici e una serie inedita di discussioni con artisti invitati.
Una programmazione di eventi, conversazioni e workshops si svilupperà attraverso la durata della mostra, approfondendo temi chiave e coinvolgendo artisti, ricercatori, e attivisti attraverso un approccio multidisciplinare e partecipativo.
(comunicato stampa)