Nel passato si è sempre parlato dei messaggi pubblicitari subliminali inseriti in video in grado di suscitare sensazioni inavvertite dalla coscienza, ma sufficienti a influenzare l’inconscio e ad orientare i comportamenti.
In diversi luoghi del mondo sono in atto ricerche che mirano ad individuare le modalità attraverso cui è possibile influenzare il pensiero nel cervello umano.
Di recente, alcuni esperti del sonno hanno espresso il timore riguardo a quella che viene definita l’incubazione del sogno durante il riposo mediante l’hackeraggio (hacking è una parola inglese che significa intaccare), ossia l’insieme di metodiche volte a immettere nella mente messaggi pubblicitari, desideri e ideologie.
La tecnologia pubblicitaria avente come obiettivo il marketing si basa sulla possibilità concreta di hackerare il sonno veicolando messaggi cui viene conferita credibilità dopo averli sognati penetrando nell’immaginario delle persone, infondendo il desiderio di alcuni prodotti e invogliandone l’acquisto.
Già negli anni ’20 si teorizzava la possibilità di agire sull’inconscio per stimolare le persone a creare dei falsi bisogni.
Riprogrammare la mente delle persone è l’incubo di chi avverte la prospettiva di una dittatura che viene definita “dolce”, attraverso la manipolazione “dolce” come raccontato nel romanzo distopico del 1932 da Aldous Huxley, intitolato “Il mondo nuovo” in cui tutto è sacrificabile per un progresso che esclude qualsiasi forma di individualità.