L’elezione del presidente della Repubblica Italiana del 1971 si è svolta tra il 9 ed il 24 dicembre dello stesso anno.I lavori per l’elezione del VI presidente della Repubblica si aprono il 9 dicembre. È la prima volta che partecipano anche i rappresentanti dei consigli regionali delle Regioni a statuto ordinario. Si pone, inoltre, la questione della segretezza del voto, decisa con un fermo richiamo del presidente della Camera Sandro Pertini
Il presidente della Repubblica uscente è Giuseppe Saragat, il cui mandato scade il 29 dicembre.Il candidato ufficiale della DC, partito di maggioranza relativa, è il presidente del Senato Amintore Fanfani. Socialisti e comunisti annunciano subito una candidatura comune, alternativa alla maggioranza di centro-sinistra, nella persona di Francesco De Martino. I socialdemocratici sostengono il presidente uscente Saragat; i liberali Giovanni Malagodi e il Movimento Sociale Italiano Augusto De Marsanich.
La candidatura Fanfani regge solo sei votazioni, nelle quali l’uomo politico toscano rimane sempre al di sotto, nei suffragi, a quelli del socialista De Martino. All’11º scrutinio, la DC ripropone nuovamente Fanfani, per poi prendere atto della debolezza di tale candidatura, che non riesce ad attrarre i voti dei partiti alleati, e ritirarla definitivamente.
La situazione di stallo va avanti sino al 21º scrutinio, quando nell’assemblea dei grandi elettori DC, prevale di stretta misura la candidatura centrista di Giovanni Leone su quella di Aldo Moro, che avrebbe rappresentato una scelta più aperta ai partiti di sinistra. Immediatamente i vertici della DC si accordano anche con PSDI, PLI e PRI per portare Leone al Quirinale.
Leone, tuttavia, non è immune all’azione dei franchi tiratori; al 22º scrutinio, infatti, manca l’elezione per un solo voto (503, contro i 504 del quorum richiesto), mentre le sinistre sostituiscono la candidatura De Martino con quella di Pietro Nenni, nel tentativo di spaccare la DC, acquisendo i voti dei sostenitori di Moro.
Leone è comunque eletto capo dello Stato il 24 dicembre 1971 al XXIII scrutinio, con 518 voti su 1008 “grandi elettori”, contro i 408 di Nenni. Per il raggiungimento del quorum, dato l’alto numero di schede bianche (46, presumibilmente da parte di franchi tiratori DC) sono determinanti i voti del Movimento Sociale Italiano
L’elezione di Leone, con 23 scrutini necessari a raggiungere la maggioranza assoluta dei componenti dell’assemblea elettiva, è la più lunga della storia repubblicana; Leone è eletto con la percentuale più bassa della storia: 51,4%. Il Presidente presta giuramento ed entra in carica il 29 dicembre.
Presenti 996 Giovanni Leone 518
Votanti 996 Pietro Nenni 408
Astenuti 0 Sandro Pertini 6
Maggioranza 505 Voti dispersi 25
Schede bianche 36 Nulle 3