Che fine hanno fatto le Usca ? E le terapie ? E la sanità domiciliare ? Tutta roba rimasta sulla carta, naufragata dinanzi alla nuova emergenza chiamata Omicron.
La solita Italia che promette e stanza ma poi dai buoni propositi ampiamente si distanzia. La solita Campania, che aspetta ogni venerdì i minacciosi attacchi del Governatore a quel che resta delle libertà. Già, le libertà. Parliamone ogni tanto, sperando di non urtare l’umore di chi non sopporta il paragone tra obbligo di vaccino allo spazio libero di scelta che con molta evidenza ormai si è ristretto. Ci penserà l’Agenzia delle Entrate, dicono, a multare i disertori over 50 del siero, la categoria scelta dal governo per la massima punizione fin qui concepita. Non ho l’età, canteremmo come la Cinquetti se ci fosse rimasto un briciolo di spensieratezza, roba che sembra sparire giorno dopo giorno, sotto lo sguardo impietoso di eletti del popolo e governo dei migliori, che prendono decisioni draconiane e draghiane senza nemmeno avere il coraggio di spiegarle pubblicamente. Tanto basta la Gazzetta Ufficiale oppure le tante Gazzette ormai asservite al comando. Non è così che si governa un Paese, non è così che si conduce la battaglia al virus. Il fallimento sanitario-governativo-psicologico di questi giorni e di queste ore è, secondo noi, fin troppo evidente e rischia di produrre, oltre a fratture sociali e isteriche, una nuova mazzata all’economia che sembrava in ripresa. E’ arrivato il momento di cambiare almeno gli uomini, prima al Quirinale giocoforza e poi a Palazzo Chigi per necessità. Se si andasse velocemente alle urne, infine, si potrebbe sperare in qualcosa di diverso, dipendente dalla matita di tutti noi. (m.m.)