Da quel che traspare dalle prime battute di un’inedita campagna elettorale (inedita per molti versi), Nocera Inferiore si segnala per un variegato incedere di tavoli da bar o da pizzeria, alleanzette, adesioni senza ispirazione, tentativi di portare a casa il minimo o addirittura di non sparire dalla scena, rotte di centrismo prive di capo e coda, allucinanti comparse. C’è chi si diversifica e non poco.
C’è ad esempio il Partito di Salerno, che discute direttamente dal capoluogo della Provincia sulle cose nocerine per poi demandare gli annunci al Partito di Nocera: una sorta di franchising . Sembra far eccezione, in tale esilarante e deludente scenario, il tipo di campagna elettorale portato avanti da tempo di Tonia Lanzetta: liste già fatte secondo criterio, incontri mirati con rappresentanti della comunità, delle associazioni, delle professioni. Tanti mondi con istanze diverse, accomunati dal volere una Nocera diversa rispetto a quella degli ultimi 10 anni. Chi ha governato o chi s’è blandamente opposto non riesce a capire il concetto e continua a far finta che ci sia ancora gente disposta a dar loro fiducia, ad ossequiarli, ad obbedire al comando. Nocera sta cambiando, la politica torna ad intravedersi, quella che si traduce in buona amministrazione e non in logiche di partito o di civismo personale.