Qualche tempo fa scelgo di trascorrere del tempo sulle Marmore. Arrivo con degli amici al punto concordato e dopo aver indossato l’attrezzatura ci rechiamo dagli istruttori per il consueto briefing pre discesa.
Molti erano attenti, alcuni annoiati, altri divertiti perché “cosa potrà mai succedere?”.
Gli istruttori in modo molto professionale hanno più volte richiamato alla serietà sottolineando l’importanza della formazione. Si và, squadre miste e a completamento del “mio” gommone arrivano proprio tre di quelli del gruppo “cosa potrà mai succedere”. La discesa delle cascate è stata davvero entusiasmante, nessuno è caduto, e sebbene ultimi ci siamo avviati a completare il percorso.
Dal traguardo molti attirano la nostra attenzione con urla per segnalarci che di lì a poca distanza da noi una persona stava annegando e toccava a noi provare a salvarlo.
Ci siamo riusciti, l’espressione della mia faccia in foto lo dimostra con tutta la soddisfazione che può dare salvare una vita, soprattutto perchè non è stato facile.La situazione di emergenza se da un lato ha trovato alcuni di noi pronti ad agire, dall’altro ha impietrito o impaurito fino al pianto disperato altri membri dell’equipaggio rendendo molto più difficile gestire il gommone con meno persone, e con la consapevolezza che fosse l’unica occasione: abbiamo tempestivamente tolto i remi a chi era impanicato, non c’era tempo per calmarli, e abbiamo proceduto ad attuare le manovre di avvicinamento e recupero del malcapitato che, una volta sul gommone, abbiamo fatto riprendere.
La morale questa mia testimonianza non ne ha, un consiglio piuttosto: che tu sia discente o docente, non sottovalutare mai l’importanza della formazione. Come si dice nella mia terra “non succede che non succede, ma se succede…”: meglio pronti!