31 gennaio 1776 – Alessandro Volta scopre il gas metano
Angera fu il luogo lo scienziato comasco Alessandro Volta scoprì il gas metano. La storia vuole ciò avvenne proprio intorno al 31 gennaio del 1776. Nel corso dei suoi studi di fisico e filosofo Volta viaggiò molto. Si spostò in Europa, ma anche nei territori più vicini alla sua patria. Girò il Varesotto e più volte il Canton Ticino. E nella seconda metà del Settecento fece tappa sul Lago Maggiore: «Nel 1776 venne ad Angera. Era ospite di Carlo Ludovico Giorgio Castiglioni, il cancelliere censuario dell’epoca» racconta lo storico Luciano Besozzi, che ha ricostruito questa vicenda nelle pagine del primo volume di “Angera nell’Ottocento”. «La sorella del Castiglioni – prosegue Besozzi – Teresa Castiglioni aveva sposato Cesare Ciceri un nobile comasco e questo spiega con buona probabilità l’amicizia con Volta e l’invito a trascorrere alcune giornate in questa zona».
La visita sul Lago Maggiore fu breve ma fruttuosa. Il fisico raccontò la sua grande scoperta nelle lettere e nei diari che si possono consultare presso la biblioteca locale. In questi documenti vengono descritti con cura scientifica il momento in cui il gas fu raccolto e le potenzialità di quella che chiamò “aria infiammabile delle paludi”.
In quelle pagine Volta racconta anche i suoi primi esperimenti e i tentativi, riusciti, di incendiare l’aria catturata nel vetro con una candela. «Si dice che durante un’uscita in barca raggiunse la zona paludosa, davanti ai canneti angeresi. Lì mosse il fondale con l’aiuto di un bastone e vide delle bolle d’aria salire verso la superficie. Incuriosito, racchiuse il gas all’interno di provette di vetro e incominciò a studiarne le proprietà». La scoperta del metano avvenne, secondo quanto testimoniato dallo stesso fisico e dai ricercatori intorno alle rive dell’Isolino Partegora che si trova proprio di fronte alla cittadina del Verbano.