Apprendiamo da un avviso pubblico della Regione Campania che la sede del Centro per l’impiego di Scafati (CPI), ex ufficio di collocamento, è considerata non idonea, e che quindi si è in cerca di altre strutture, sia per le sedi primarie, sia per le sedi secondarie (gli sportelli di prossimità).
Ci chiediamo: il Sindaco è a conoscenza di questa vicenda? Che soluzioni sta mettendo in campo per evitare che la nostra città perda una struttura fondamentale, per rispondere ed esigenze primarie e possibilità occupazionali dei nostri concittadini?
Ricordiamo al Sindaco “distratto” che più volte in Consiglio comunale, sia la nostra coalizione Insieme Per Scafati sia gli amici dei 5 Stelle, hanno posto il tema del CPI: considerando uno spreco per le casse dell’Ente che si continuasse a pagare un fitto ad un privato per ospitare la struttura di Via Terze, nel mentre vi sarebbero disponibili locali di proprietà comunale.
Adesso scopriamo che questi locali “privati” sono anche considerati non idonei dalla Regione.
Più volte, sollecitato dai nostri interventi in Consiglio comunale, l’assessore al ramo Arcangelo Sicignano ha sostenuto che l’amministrazione stava vagliando la possibilità di trasferire la sede del CPI presso i locali di proprietà comunale siti in via Sant’Antonio Abate, gli ex uffici Geset.
Ma quei locali continuano ad essere in vendita e parte integrante del piano delle alienazioni.
Quale è dunque la verità? Perché tanta superficialità a spese, in tutti i sensi, degli scafatesi?
Michele Grimaldi, capogruppo democratici e progressisti.