Dossier shock dell’Ue. Tutte le istituzioni hanno il dovere di avviare una profonda riflessione.“I risultati della ricerca commissionata dall’Unione Europea e condotta dall’Università di Göteborg, secondo i quali la Campania è al primo posto in Italia e al sesto in Europa per corruzione percepita, sono scioccanti. Sono la fotografia della sfiducia che i cittadini hanno nella pubblica amministrazione e, implicitamente, nell’efficienza dei servizi campani, dalla Sanità all’Istruzione. Tutte le istituzioni hanno il dovere di avviare una profonda riflessione sulla deriva che il perdurare di questo stato di cose può portare. Percepita o reale la corruzione è un male che va sconfitto non abbassando mai la guardia.
«Negli ultimi 12 mesi, a lei o a qualcuno della sua famiglia è stato chiesto da un funzionario pubblico di fare un regalo informale o di corrompere gli operatori sanitari o medici?». Un campano su 10, a questa domanda, ha risposto: «Si». E Il 6% ha addirittura dichiarato di aver materialmente pagato una «mazzetta» nell’ambito sanitario. A rilevarlo è una ricerca del Quality of Government Institute dell’Università di Göteborg che calcola, per l’Unione Europea, l’Indice della Qualità delle amministrazioni pubbliche. Lo studio, pubblicato da qualche settimana, rappresenta la più grande indagine mai condotta per misurare la fiducia che i cittadini hanno nelle istituzioni, ed è parte integrante dell’ottavo rapporto sulla coesione stilato in queste settimane dalla Commissione Europea. I ricercatori svedesi, attraverso la somministrazione di questionari composti da 19 domande, hanno raccolto le opinioni di 129 mila persone, residenti in 208 divisioni amministrative dei 27 stati membri dell’Ue. I dati raccolti svelano come la realtà dei servizi pubblici campani sia permeata dal malcostume della «mazzetta».
La Campania è al primo posto in Italia per corruzione percepita e al sesto in Europa. Nello specifico, al 9,3% delle persone intervistate nella nostra regione è stato chiesto di «corrompere gli operatori sanitari o i medici». Un dato doppio rispetto alla media italiana (4,6%) e di 3 punti superiore a quella europea (6,2%). Ma le «mazzette», in Campania, non sono un fenomeno limitato alla sanità. Cinque campani su 100 (il 4,8%) hanno dichiarato di aver ricevuto una proposta per corrompere un operatore del mondo dell’istruzione. Un dato che supera sia la media europea — 3,8% — che quella italiana (2,8). Dallo studio dell’Università svedese emerge che i cittadini campani non credono nell’imparzialità delle istituzioni, nei processi elettorali e democratici e valutano la qualità dei servizi pubblici negativa. In sostanza sono sfiduciati nei confronti della pubblica amministrazione e convinti di dover ricorrere alla corruzione per poter ottenere prestazioni che invece dovrebbero essere garantite. L’indice di valutazione della qualità dei servizi campani è il sesto più basso d’Europa e quello d’imparzialità è il settimo peggiore di tutti i 208 calcolati.