L’anomalia è stata riscontrata dalla segreteria provinciale del Pd che avrebbe già provveduto a ritirare le iscrizioni. La voce che circola nei corridoi del Municipio, già da qualche mese, ha trovato conferme tra gli attivisti del Partito democratico locale.
Dalle verifiche effettuate dal servizio informatico del partito è emerso, infatti, che circa 115 tessere sono state richieste tramite l’utilizzo di una sola carta di credito prepagata intestata allo stesso richiedente. Un pasticcio che imbarazzerebbe non poco i vertici locali dei dem che non hanno voluto rilasciare commenti ufficiali sulla vicenda e che, secondo gli stessi, non riguarda in alcun modo la segreteria locale in quanto la campagna di tesseramento è stata effettuata esclusivamente per via telematica. Tuttavia il ras delle tessere che ha iscritto 115 soggetti al partito del Palazzo di Collegio del Nazareno, avrebbe cercato, con tale iniziativa, di imporre il proprio peso elettorale all’interno del congresso cittadino del Pd. Il gesto di astuzia, però, non è riuscito e la segreteria provinciale ha annullato le tessere “comprate” con lo stessa carta di credito. Infatti, il Regolamento della procedura di tesseramento parla chiaro “È fatto espresso divieto di pagare con la stessa carta di credito e debito o con lo stesso conto PayPal più di 3 iscrizioni». Ergo l’annullamento delle tessere di iscrizione fa riferimento al fatto che le norme regolamentari ammettono che con un solo bonifico è possibile pagare massimo tre tessere, onde evitare di falsare poi congressi e democrazia interna al partito. E cosi è andata male. Ieri sera, poi, dell’argomento se ne sarebbe discusso anche in seno al congresso cittadino del Pd, con all’ordine del giorno proprio la campagna di tesseramento per la circoscrizione locale. Insomma, onde precisare meglio le circostanze della vicenda, la campagna di tesseramento oggetto di anomalia, non è partita dall’area dei democratici, ne da esponenti dell’esecutivo del sindaco Giuseppe Canfora. Da quanto emerso si tratterebbe di un politico della coalizione di centro sinistra ma non iscritto al Partito democratico che, di propria iniziativa, avrebbe pagato circa 20 euro moltiplicato per ben 115 tesseramenti.