Secondo gli avversari, la telenovela non è finita con la novità Auricchio e che in realtà il sindaco resta ostaggio della maggioranza. Stamattina, Cristoforo Salvati, presentando la giunta a sei (5 conferme e una novità), ha tentato di puntare in alto: “Spero e credo che il tempo delle crisi di giunta sia terminato, contiamo di proseguire fino alla scadenza naturale di consigliatura, almeno altri due anni per raccogliere i frutti di quel che abbiamo seminato e stiamo seminando, con la speranza di poter contribuire a cambiare il volto di una città che abbiamo ereditato in condizioni amministrative più che critiche”. Entro marzo, Salvati e la sua squadra assumono pubblicamente impegni di una certa rilevanza: “il bilancio, l’alienazione delle farmacie comunali, l’esternalizzazione della riscossione dei tributi, Tre passaggi fondamentali per dare un senso compiuto al lavoro dell’amministrazione. L’approvazione del bilancio ci consente nuove assunzioni, gli altri due impegni da portare a termine consentiranno al Comune di far cassa”. Il settimo assessore arriverà probabilmente ad aprile: “Superati questi tre scogli, ci sarà il ragionamento sul nome e sulle deleghe per il settimo assessore. I dissidenti ? Non esistono in più. Chi ha votato a favore della mozione di sfiducia è passato in minoranza, chi si è astenuto fa parte a tutti gli effetti di questa maggioranza. Sono state settimane pesanti, che hanno limitato e rallentato il lavoro amministrativo. Il 14 febbraio l’ho vissuto in maniera assai particolare, è il giorno del compleanno di mia madre, quindi un bel giorno, anche se fino a quando non sono stati contati i voti mi sono sentito in bilico. Ma questa città non poteva essere riconsegnata ai commissari prefettizi, non lo meritava. Ho dovuto delle scelte dolorose sotto il profilo umano, ma i numeri e la situazione politica per un sindaco rappresentano dati fondamentali”. Gli fanno notare che non sono rappresentanti al momento in Giunta i dissidenti che si astennero e la porzione Lega che fa riferimento alla Semplice (presente in sala assieme alla Brancaccio e ad Attianese); “Questo mese servirà anche a loro come garanzia di un cambio di passo dell’amministrazione, poi decideremo assieme. Il programma dei 12 punti resta la base per continuare il dialogo, Attianese ad esempio è oggi giorno qui da me, sollecitando ed indicando cose che riguardano la città”. I cinque assessori confermati (vice sindaca Porpora, Di Massa, Ugliano, Sicignano e Di Lallo) e l’unica new entry (Auricchio), si sono soffermati su aspetti riguardanti le deleghe a loro affidate, tra auspici di ricevere altri fondi dal Pnrr per determinati progetti ma anche sul lavoro da fare per svecchiare e rimpinguare gli uffici. Capitolo Acse, di nuovo Salvati: “E’ un discorso a lunga scadenza, presto però presenteremo in Consiglio Comunale la nostra proposta, che prevede sia la Regione ad assumersi la gestione rifiuti ma anche quella dei relativi tributi. Un comune quasi in dissesto come il nostro, nel discorso di sub ambito che lo vede assieme a Sant’Egidio, Corbara, Angri e Pagani (dove c’è il 45 % di morosità), rischierebbe l’immediato default in caso di titolarità di un compito fin troppo gravoso”. Alle 12,00 sindaco, giunta e intero personale comunale ha osservato un minuto di raccoglimento per la tragedia derivante dalla guerra russo-ucraina. Salvati, oltre ad aderire a nome dell’amministrazione a varie iniziative di parrocchie, ha in mente per la comunità ucraina in città, circa 500 persone, una manifestazione per dire no alla guerra e al sopruso.
Autore
