La morte di Pino Wilson, l’inglese cresciuto nell’Internapoli, fa rivivere il mito dell’incredibile Lazio campione d’Italia del 1974. Pasolini la chiamò una banda di fascisti, esagerando. Certo il mito è stato alimentato da una serie di eventi e comportamenti poco consoni al calcio. Ma erano persone vere. Molto nacque in un posto tranquillissimo. Squadra in ritiro alla certosa di Padula, all’alba degli anni settanta,estate 1971, quando Maestrelli, partendo dalla retrocessione in B, cominciò a plasmare una squadra destinata allo scudetto.
I convocati: Bandoni, Di Vincenzo, Moriggi, Facco, Papadopulo, Oddi, Polentes, Legnaro, Caroletta, Martini, Dolso, Gritti, Nanni, Masuzzo, D’Amico, Chinaglia, Fava, Fortunato, Manservisi, Cinquepalmi (rientrato dalla Romulea). Massa (a cui hanno rubato l’automobile a Napoli) si aggrega in un secondo momento; Vulpiani e Wilson, entrambi militari, raggiungono la squadra nei giorni successivi.Nella mattinata del 5 agosto Maestrelli fa allenare la squadra nel Chiostro della Certosa.
Tanta gente non c’è più, rapita dalla terra troppo presto: Umberto Lenzini,Tommaso Maestrelli,Antonio Sbardella,Bob Lovati,Gigi Bezzi,Renato Ziaco,Gigi Trippanera,Padre Lisandrini, Luciano Re Cecconi,Mario Frustalupi,Giorgio Chinaglia,Felice Pulici, Luigi Polentes,Mario Facco,Lina,Patrizia,Tiziana e Maurizio Maestrelli. All’elenco si aggiunge ora Wilson. Ma cosa accadeva in quella Lazio ? L’undici del 1973/74 diventerà per tutti i tifosi dell’Aquila una filastrocca da sciorinare ai propri figli: Pulici, Wilson, Petrelli, Oddi, Martini, Nanni, Frustalupi, Re Cecconi, Garlaschelli, D’Amico e Chinaglia. Una squadra che in realtà nascondeva diverse situazioni spinose: si è detto che si trattava di uomini irresponsabilI, dalle pistole portate in ritiro ai cazzotti in allenamento, di fascisti e di compagni sul campo ma in realtà divisi in clan. Da una parte quello di Chinaglia, bomber e uomo di personalità dello spogliatoio, e Wilson, dall’altra quello di Martini e Re Cecconi. Ma tutto ciò in campo non si evince: la squadra gioca un calcio fantastico, e vince. Una squadra di matti, capace di vincere uno scudetto che nessuno riteneva possibile, risalendo dal baratro della Serie B all’apice del primo titolo: erano gli anni di Piombo, in un’Italia perennemente spaccata dal punto di vista politico.
Due gruppi ben distinti e politicizzati anche nella squadra biancoceleste: Chinaglia, Wilson, Pulici, Oddi e Facco contro Martini, Re Cecconi, Frustalupi, Garlaschelli e Nanni. In ritiro ci sono spesso le pistole: i calciatori si allenavano come fossero in un poligono, colpendo barattoli e a volte qualche muro. In partitella calci e spinte, parastinchi obbligatori: la sfida non finisce finché la squadra di Chinaglia non ha almeno pareggiato. Poi alla domenica è un’altra storia: si battaglia per il compagno e lo si difende, incalzati da settantamila spettatori festanti, in Italia come in Europa, fino ai sedicesimi di finale di Coppa Uefa contro l’Ipswich Town, dove la Lazio viene eliminata a causa di un arbitraggio indecoroso che porta i tifosi a lanciare di tutto in campo. Lo scudetto però a fine anno arriva, senza alcun tipo di dubbio, con Long John Chinaglia capocannoniere. Dolce ma crudele, visto che Tommaso Maestrelli, vero artefice di quel miracolo, muore a causa di un tumore al fegato nel 1976, solo due anni dopo, così come Luciano Re Cecconi, deceduto in circostanze misteriose, colpito dai proiettili di un gioielliere in uno scherzo finito male.
PORTIERI:
Avelino Moriggi: mitico portiere di riserva secondo di Pulici, ha recentemente ricordato in un’intervista gli anni di Maestrelli.
Felice Pulici: a lungo dirigente sportivo nella Lazio, si è candidato alle elezioni regionali e ha difeso da avvocato i biancocelesti durante Calciopoli. E’ deceduto a dicembre dello scorso anno.
DIFENSORI:
Mario Facco: allenatore e commentatore sportivo, è deceduto nell’agosto 2018.
Domenico Labrocca: tecnico dello Shot Cassia, squadra della Seconda Categoria laziale.
Luigi Martini: ex pilota nell’Alitalia ed ex deputato alla Camera,.
Giancarlo Oddi: allenatore ed opinionista sportivo.
Sergio Petrelli: ha esercitato la professione di allenatore.
Luigi Polentes: è scomparso nel 2011, a lui hanno intitolato lo stadio di San Giacomo di Veglia (TV).
Giuseppe Wilson: ex dirigente ed opinionista sportivo, ha scritto un’autobiografia, morto sabato.
CENTROCAMPISTI:
Sergio Borgo: ex allenatore e direttore sportivo del Cuneo.
Vincenzo D’Amico: allenatore, dirigente ed opinionista sportivo.
Mario Frustalupi: ex dirigente sportivo, è deceduto nel 1990.
Fausto Inselvini: ex allenatore e osservatore.
Pierpaolo Manservisi: si è ritirato dal mondo del calcio.
Ferruccio Mazzola: ex allenatore e dirigente sportivo, è morto nel 2013.
Franco Nanni: ex allenatore e dirigente, ha fondato un’accademia calcistica a Roma.
Luciano Re Cecconi: deceduto in circostanze misteriose, colpito dai proiettili di un gioielliere in uno scherzo finito male nel 1977.
Franco Tripodi: si è ritirato dal mondo del calcio.
ATTACCANTI:
Vito Chimenti: svolge il ruolo di allenatore e collaboratore tecnico. Era soprannominato “Bomber della bicicletta” per via del particolare modo di alzarsi il pallone.
Giorgio Chinaglia: ex dirigente sportivo, è deceduto nel 2012.
Paolo Franzoni: ex allenatore e dirigente sportivo.
Renzo Garlaschelli: opinionista sportivo.