È l’abbraccio del Pastore a chi è in fuga dalla guerra il gesto compiuto da Giuseppe Giudice, vescovo di Nocera Inferiore-Sarno, che visita l’episcopio di Sarno, dove sono arrivati, dopo un viaggio durissimo, venti rifugiati ucraini in fuga dal loro Paese dilaniato dal conflitto.
E proprio lì, simbolicamente la “casa del vescovo” nella stessa frazione che ne porta il nome, hanno trovato accoglienza mamme con i propri bambini, alcune ragazze, anche uno dei pochi uomini arrivati nell’Agro. Si chiama Valerio, ha cinquantanove anni e alcune gravi patologie che gli rendevano impossibile combattere nella difesa della propria patria. Una delle donne conosce ene la Valle del Sarno dove, da piccola, fu accolta dopo la tragedia i Chernobyl. E poi c’è la più piccola, una bimba di tre anni fuggita da Odessa.Ma è il sorriso della più piccola, che gioca nel giardino del palazzo vescovile, a esprimere gratitudine più delle parole. «Abbiamo preferito un’accoglienza diffusa in più punti della diocesi – spiega il vescovo – per evitare di creare ghetti dove far arrivare i rifugiati. Lo abbiamo potuto fare grazie alla disponibilità delle parrocchie, delle famiglie e di alcune strutture diocesane». Il numero delle persone accolte nel territorio dell’Agro al momento è di 122.