
Diceva e continua a dire un tizio: dall’ultimo bilancio quinquennuale della mia vita, risulta che sono stato spensierato per un quarto d’ora.
Il discorso sullo stato dell’Unione (in inglese: State of the Union Address) è una relazione tenuta dal presidente degli Stati Uniti d’America di fronte al Congresso convocato a sezioni unite, in genere con frequenza annuale. Aggiungiamo, avendo una certa età, un ricordo musicale risalente all’America di Reagan: una canzone come State of Nation degli Industry, con testo del genere suonava abbastanza “fuori dagli schemi”. Proviamo una parziale traduzione del testo: Li vedo marciare verso la guerra
E sembrano così eroici. Ci dicono che non staranno lontano per molto. Ma è una bugia e lo sanno
Diecimila partiti che non ritorneranno. E che non vedremo mai più. Giochi strategici sono tutto ciò che alla fine impariamo. Ma ci dicono: Non preoccuparti per la situazione (un messaggio al telefono)
Loro combattono per il benessere della nazione (aspetto un’occasione per tornare a casa)
Loro combattono contro l’alienazione (capisco che sto combattendo da solo).
Quando i ricordi degli incubi si trasformeranno in polvere. Torneremo salvi con le nostre gambe
Questa guerra non ha più nulla a che fare con noi. Ma in qualche modo ne siamo ancora coinvolti.
Nessun posto è bello come a casa. Non c’è altro posto dove vorrei stare
Il 22 aprile a Nocera Inferiore, a Pasqua consumata, ci sarà in aula consiliare una sorta di discorso-conferenza sullo Stato del Comune. Lo ha annunciato il sindaco Manlio Torquato, anticipando che ovviamente il discorso partirà da quel che è stato fatto fin dal suo primo mandato, cioè dal 2012. Abbiamo ragione di credere che in tale discorso avrà un capitolo rilevante l’iniziale stato di pre-dissesto. Un auto-riconoscimento ? Stavolta non siamo cattivi, crediamo che Torquato voglia segnare non un perimetro personale e nemmeno di coalizione ma semplicemente un riassunto di anni che l’hanno messo a dura prova e che la città ha in parte gradito e applaudito ed in parte criticato ed esercitando il fondamentale diritto di non condividere e di non capire determinate scelte o non scelte. Spiegherà le cose fatte, quelle avviate e, conoscendolo, anche le cose che pur potendosi fare non risultano ad oggi fatte. Da quel 6 giugno 2012, giorno d’insediamento ma anche giorno di transito di Venere davanti al Sole, sembra essere passato un secolo per il numero e la potenza degli eventi che hanno attraversato i due mandati di Torquato.