Roma, che paura. Va sotto con la Salernitana, il ribaltone finale lancia Mou.
Mourinho lascia fuori ancora una volta Zaniolo per Felix e conferma di non fidarsi per niente di Maitland-Niles. Torna invece in panchina Spinazzola, accolto da un boato dell’Olimpico. Dall’altra parte Nicola va a caccia di punti salvezza affidandosi come sempre a Ribery in appoggio a Djuric. Sulle gambe della Roma pesa la gara di Bodo, mentre la Salernitana ha voglia di credere ancora nel sogno-salvezza. Così i giallorossi provano a fare la partita per una decina di minuti, poi abbassano i giri e quando c’è da ripartire faticano sempre un po’ ad accompagnare la manovra. Al tiro iniziale di Mkhitaryan risponde quello di Ederson, poi è ancora Mkhitaryan a rendersi pericoloso, ma il tiro è strozzato. In una partita che fatica a decollare, c’è da registrare una prestazione del tutto approssimativa da parte di Manuel Volpi, l’arbitro, che nel primo tempo sbaglia un po’ tutto quello che c’è da sbagliare: non concede due rigori che sembrano nettissimi (fallo di Ibanez su Djuric al 15’ e spintone di Obi su Mkhitaryan al 34’), ne dà un altro per fallo di Gyomber su Felix che poi toglie con l’ausilio del Var e inverte o non fischia alcune punizioni clamorose. Così, in questo marasma, la Salernitana passa con una punizione di Radovanovic (27’), bravo a trovare l’angolo alto, anche grazie ad una barriera giallorossa assai generosa. Il problema della Roma è che non riesce proprio a produrre gioco, mentre per i campani il gol del vantaggio è una manna dal cielo.
Così nella ripresa Mourinho decide di cambiare e manda dentro Zaniolo per Kumbulla, passando ad un 4-2-3-1 superoffensivo (con El Shaarawy terzino sinistro). In questo modo la Roma cerca di smagliare la linea difensiva avversaria, sempre a cinque e molto stretta e compatta. Abraham ha subito un’occasione d’oro, ma la spreca sul controllo, mentre dall’altra parte Coulibaly spreca alto da buona posizione. Felix poi si divora il pari di testa da ottima posizione, in una partita dove il ghanese ha sbagliato tantissimo e spesso cose anche molto facili. Poi è Zaniolo ad essere pericoloso due volte di seguito, ma senza successo. Quella giallorossa è una pressione sempre più forte, con la Salernitana oramai tutta raggomitolata su se stessa a protezione del prezioso vantaggio. Nella girandola dei cambi ne viene fuori una Roma ancora più offensiva (Shomurodov, Zalewski e Perez per Oliveira, El Shaarawy e Felix), con un 4-3-3 che vede Mkhitaryan e Perez come mezzali. Il colpo del k.o. ce l’ha però Kastanos, che da solo davanti a Rui Patricio calcia sul portiere portoghese. E come spesso capita nel calcio, gol mangiato go subito: al 36’ Perez pesca una parabola perfetta da fuori, per il meritato 1-1 dei giallorossi. E tre minuti dopo arriva anche il 2-1, con Smalling perfetto nel tap-in su punizione di Veretout. Poi Sepe salva su Shomurodov, Zaniolo si divora il gol della sicurezza ed Ederson ha l’ultima grande occasione per il pari ospite.