
La Nocerina moralmente vince a Francavilla in Sinni ma per punteggio perde e non approda in finale playoff del girone H. Lode al 61enne Agostino Spica, mister irpino chiamato a traghettare il vecchio corso tecnico al nuovo che verrà (Sannino) avendo un mese o poco più di tempo. Spica fa l’esordio in D un mese fa ad un età in cui di solito si smette di allenare. E lui che fa ? Riannoda con pazienza i fili di un discorso calcistico. Via la costruzione dal basso, via la difesa a tre, via agli ostracismi verso qualche elemento, via l’appendersi sugli specchi delle giustificazioni, via il populismo bello e buono, via il personalismo, via chi non era animato da voglia di combattere, via l’appartenenza stretta ad un vate che vate mai è stato. Il calcio semplice: dopo un paio di passaggi a vuoto, arrivano le vittorie e le prestazioni. L’anno prossimo Spica farà comunque parte dello staff tecnico rossonero. Oggi aveva vinto, solo che all’improvviso Venditti s’è impaperato e Garofalo è andato di matto. Cosa salvare del gruppo ? Se gli americani fanno gli americani, rivoluzione quasi totale in caso di ripescaggio in C quattrini alla mano. In caso di D da primissimo piano, secondo noi, sarebbe fuorviante una rivoluzione. Noi siamo dell’avviso di confermare Bruno, Cuomo, Esposito, Donnarumma, Vecchione Palmieri, Dammacco, Talamo e Mancino. Integrando l’organico con gente da salto di qualità (gente di C o di D vincente). Il resto ? Il resto non contava niente, non ci importava più (cit. Gilda Giuliani)