ESCLUSIVA di AGOSTINO INGENITO . Visita a sorpresa al Santuario dei Bagni del noto regista Gianfranco Rosi, accompagnato dal noto maestro di musica popolare Ambrogio Sparagna. Una full immersion pomeridiana, sabato 28 maggio, vigilia dell’Ascensione, ed in cui è celebrata da secoli la medievale festa della Maria Incoronata dei Bagni e della sua fonte miracolosa, tra riti, leggende, tradizioni popolari, canti,balli e le sonore tammorre. Ne è rimasto affascinato il noto registra, candidato all’Oscar con il documentario Fuocoammare (2016), Leone d’Oro alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia con SacroGra nel 2013 e nel 2020 con il film Notturno tra i candidati nella categoria miglior film internazionale. Ad accompagnarlo anche il musicista ed etnomusicologo Ambrogio Sparagna, autore di numerosi saggi sulla musica popolare, già direttore dell’orchestra della nota salentina Taranta e con collaborazioni musicali prestigiose con Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Angelo Branduardi, Teresa De Sio, Simone Cristicchi, Nino D’Angelo. Accolti dal rettore del Santuario, iĺ francescano Padre Luigi D’Auria e da Francesco Fabiani, curatore della mostra “Un tesoro di fede” , i due artisti hanno avuto modo di approfondire la conoscenza della storia quasi millenaria del Santuario, famosa meta mariana mondiale di pellegrinaggi, al pari di quelle di Terra Santa, Roma, Loreto. Quella fonte miracolosa è stata raggiunta e narrata da viaggiatori illustri, dalle case Reali, a poeti, artisti e da moltitudini di semplici pellegrini, già molti secoli prima di Lourdes, Fatima e Pompei. Leggende, miracoli, fede e tradizione popolare, i canti e balli dei contadini devoti, citati sinanche nella irriverente commedia Il Candelaio, scritta in volgare dall’eretico Giordano Bruno, arso vivo a Roma nel 1600 e recentemente riabilitato dalla Chiesa. I due artisti hanno potuto immergersi in un percorso di pietà popolare, tra foto, documenti e ricostruzione del famoso Carrettone e Vagne e quel cerchio che teneva il ritmo dell’ andatura dei pellegrini verso il cinquecentesco e barocco santuario mariano, tra fede e culto laico con gli antichi riti propiziatori e le irrefrenabile movenze ritmiche di canti e balli a suon di tammorre. Il rettore del santuario ha raccontato che si sta cercando di ricostruire un archivio che consenta di sistemare i tanti testi e anche testimonianze si miracoli attribuibili alla Madonna dei Bagni che ancora oggi giungano presso il santuario, che seppur passato nel 1928 al territorio di Scafati, all’indomani dell’istituzione del Comune di Pompei, è rimasto nella diocesi di Nocera Inferiore Sarno e mantenendo le saldi radici culturali, storiche della città di Angri.