La vicenda che ha visto coinvolti dirigenti comunali impegnati in conversazioni tramite messaggistica “whatsapp”, il cui contenuto lascia presagire un complotto contro il sindaco Servalli, merita un approfondimento politico oltre che giudiziario. Le parole che uno dei due dirigenti, in particolare, avrebbe scritto sono di una gravità assoluta sul piano etico e soprattutto da un punto di vista legale . Se le indagini dovessero accertare l’autenticità della conversazioni “whatsapp”, riconducendola ai due dipendenti comunali, si confermerebbe, evidentemente, la totale inadeguatezza della intera giunta che in questi anni si sarebbe fatta guidare, miseramente, dalla struttura tecnica, senza alcuna capacità di incidere politicamente.
Nel leggere la nota conversazione, divenuta oramai virale tra i Cavesi, si recepisce il totale predominio della parte dirigenziale sulla parte politica e palesa in maniera evidente la pochezza della amministrazione Servalli, vittima, si fa per dire, della sua totale inconsistenza . La vicenda, se confermata all’esito delle eventuali indagini penali – e ci auguriamo di quelle interne – esalta la superficialità della maggioranza che, per manifesta incompetenza, ha
abdicato al proprio ruolo di indirizzo e guida politica in favore di figure tecniche che non meriterebbero di ricoprire incarichi di rilievo. Pare che il Sindaco abbia presentato un esposto in Procura , non si sa bene contro chi, ma nulla dice in ordine ai provvedimenti che rimangono di competenza del Comune. È stato aperto un procedimento disciplinare? Quanto scritto, nella famosa chat, avrà conseguenze sulla redazione del piano di riequilibrio? Delle due l’una: il sindaco Servalli e la sua giunta sono ingenui a tal punto da non capire di non potersi fidare di taluni dipendenti ovvero sono corresponsabili, a pieno titolo, con i medesimi dipendenti dei
danni procurati alla intera comunità? In un caso o nell’altro Servalli & C. hanno confermato, semmai ve ne fosse ancora bisogno, che non sono in grado di guidare la nostra Città. In conclusione, il contenuto della chat, oltre ad aver reso pubblica la condotta amorale e non leale dei due dirigenti apparentemente coinvolti, sempre che, si ribadisce, venga accertata la riconducibilità dei messaggi ai due dipendenti, ha mortificato ulteriormente la Città costretta a subire una guida politica, si fa per dire, di qualità a dir poco scadente.
Coordinatore Cava 4.0
Fabio Siani.