Ieri, 8 giugno 2022, alle ore 19:00, al centro d’aggregazione giovanile di Nocera Inferiore, abbiamo assistito ai festeggiamenti del compleanno di una delle associazioni più anziane della città: Archeoclub Nuceria Alfaterna.
L’associazione si occupa della preservazione e della diffusione dello studio dei beni culturali che compongono il nostro territorio. Il cinquantenario d’attività è stato festeggiato con una mostra fotografica intitolata Il progresso degli studi. A presentare l’evento sono accorsi due veterani della vita culturale e politica: Antonio Pecoraro e uno dei fondatori del club, Alfonso Andria, ex presidente della provincia di Salerno.
Ad accompagnare i soci presenzia anche Manlio Torquato, da oltre trent’anni, che racconta nostalgicamente gli anni della giovinezza in cui si riuniva coi membri dell’epoca, partendo da figure mitologiche come Pucci e Cianciullo: “Era una fondazione notturna”, ridono i soci. “Ci si vedeva verso le 22.00 e si discuteva fino a mezzanotte. Poi, se c’era qualcuno aperto, si andava a mangiare qualcosa. Io ero uno studente universitario”.
Anche Raffaele De Prisco, sindaco di Pagani, appare per un saluto. Riguardo le imminenti elezioni afferma solo “Mi auguro che il futuro sindaco di Nocera Inferiore sia collaborativo e animato dalla voglia di rilanciare assieme i nostri territori anche a livello culturale” Collaborativo come, traspare dalle parole di De Prisco, è stato Torquato.
La mostra sarà accessibile al pubblico fino al prossimo 6 luglio e racconterà l’attività dei cinquant’anni di vita della fondazione, oltre alle scoperte e alle rivelazioni sulla storia dell’antica Nuceria.
Su alcune delle immagini esposte raffiguranti scorci della città è possibile scorgere i giovani e sorridenti volti dei soci presenti. “Di Nuceria non si sapeva quasi niente, non si sapeva dell’origine osca del territorio.” Afferma Antonio Pecoraro. “L’origine osca di Nocera è l’identità stessa di Nocera.Un’identità raccontata, per cinquant’anni da chi ce l’ha avuta a cuore ed è riuscito a diffondere la verità sul proprio territorio d’appartenenza. “Sono veramente confuso, perché il sogno che avevo coltivato sta prendendo forma”, dichiara il prof.