Metti che un giorno all’improvviso per strada ti chiedi se è soltanto questa la vita, parli una lingua che per gli altri è sbagliata anche restando a cento metri da casa. Uno psicodramma con le parole cantate anni fa da Riccardo Fogli: analisi della triste epopea grillina a 5 Stelle.
Nelle due Nocera cosa è accaduto, cosa accade e cosa accadrà dopo lo strappo Di Maio-Conte ? La deputata angrese Villani resta con Conte e con quel che resta di Conte, pochissimo a livello locale, anzi niente. A Nocera Inferiore, la ciambella di salvataggio “romano”, buttata da chi verso chi non si capisce, circa tre giorni prime delle amministrative: simbolo senza consensi, Conte probabilmente manco lo sa. L’unico consigliere comunale della storia pentastellata, Spinelli, ha condannato la divisione ma non ha scelto: sembra fuori dalla mischia, da tempo. Con la Villani in versione romana e papabile ad un collegio uninominale concesso dal Pd, a sorpresa non resterà Panico, già candidato alla Regione con un riscontro elettorale al minimo, poi “villaniano” di ferro e da oggi pronto ad omaggiare Insieme per il Futuro. Mentre lo storico attivista Milite, già candidato a sindaco e a consigliere regionale, certamente non sarà della partita Conte-Villani (rottura con quest’ultina consumata da qualche anno a questa parte) e non andrà manco con Di Maio. Continuerà nel feeling a distanza con la senatrice sarnese Angrisani che ha da tempo lasciato il Movimento partecipando alla nascita di Alternativa e successivamente a quella del gruppo parlamentare C.A.L. (Costituzione, Ambiente, Lavoro ) ? Oppure si concederà all’utopia Di Battista, sperando che Alternativa coccoli quest’ultimo, che affascina già qualcuno a lui vicino (qualcuno nelle recenti amministrative ha scelta una strada civica portando in dote pochissimo voti) ?
Insomma sotto le stelle di Nocera Inferiore, confusione massima. E a Nocera Superiore ? Le stelle, da sempre stanno a guardare. L’ex candidato a sindaco Mandara, vicino alla Villani, pur non essendo presente nell’attuale consiglio, ha evitato il più possibile di opporsi a Cuofano: qualche sponda col sindaco (d’altra parte parenti del primo cittadino hanno avuto a fare con la composizione della lista a suo sostegno), sbandierare vano di operatività sui beni archeologici e solita tiritera sull’acqua pubblica. Il grosso della lista che non riuscì a portarlo in consiglio comunale, infine, sembra scissa non da questo o da quello, ma addirittura dal mondo: no-vax, no-tutto, populismo senza contenuti a tutto spiano, spaesati tra Italexit e Superbonus, spiaggiati da riunioni con caffè spara-selfie e nulla di più. Ed è malinconia, molta …