Oltraggiare la fede con uso indicibile del crocifisso, pitturare in modo particolare la Madonna. E’ successo recentemente in qualche Gay Pride da eccesso, specialmente a Cremona ma anche altrove. Ecco allora scendere in campo l’avvocato Raffaella Ferrentino, dall’annuncio dei scorsi ai fatti: rosario e preghiera di riparazione nella sacra e tranquilla location della Cappella di Santa Filomena, in località Taverne.
Spiega l’avvocato: “Non pensavo di suscitare tutto questo clamore, ho fatto semplicemente quel che la mia fede imponeva, cioè intervenire a misura notevolmente oltrepassata. L’ho detto anche ai giornalisti di Avvenire e Messaggero che in queste ore mi hanno contattata. La battaglia per i diritti civili è sacrosanta, ma non deve sconfinare in esibizioni oltraggiose per la cristianità e il cattolicesimo. Sono di mentalità aperta, ho invitato anche i rappresentanti dell’associazioni che hanno partecipato al Gay Pride, al momento nessuna risposta arrivata. Il Vescovo ? Abbiamo avuto un colloquio tecnico, preciso però che la Diocesi non c’entra, è stata una mia iniziativa”.
E così, per una volta, l’appuntamento di preghiera del venerdì in cappella si è trasformato in evento particolare. Ma la Ferrentino smorza il residuo di polemica: “Questa cappella si è trasformata col passare del tempo in una piccola comunità. Era abbandonata dal terremoto del 1980, me la sono ritrovato comprando parte del palazzo accanto, con l’aiuto di tanti fedeli e devoti l’abbiamo riportato ad uno splendore nuovo e antico allo stesso tempo. Siamo in collegamento stretto col Santuario di Mugnano del Cardinale, al suo interno, è custodito il corpo della Santa dal 10 agosto 1805. La nostra fede, la nostra preghiera, spesso s’è trasformata in grazia ricevuta”.