Il quadro #politico, in vista delle elezioni del prossimo anno (chi pensa che questa implodente crisi grillina porti ad elezioni ha preso un colpo di calore), non è più #scontato come sembrava fino a qualche mese fa. Quando la #destra sembrava aver completamente schiacciato la #sinistra. Oggi, con la grande frammentazione di partiti, partitini e movimenti, con una legislatura dai colpi di #scena incredibili, con un rimescolamento di carte tipico di un Paese come il nostro, dove il #bipolarismo è stato ed è solo nelle intenzioni ma mai nei fatti, ogni certezza si è frantumata.
Le aree politicamente forti, rappresentate soprattutto dai #partiti strutturati, resistono e restano tali, lo sono per la loro esperienza nella gestione delle cose politiche e della cosa pubblica, lo sono per quei valori che esprimono e che l’#elettorato sente proprio al di là di tutto, lo sono perché le alternative sono peggiori di ciò che si ha.
E questo vale sia per la destra che per la sinistra, vale per quelle forze che non puntano sul leader che le rappresenta, ma sul partito in quanto tale che esiste al di là delle #persone singole. Il resto, di conseguenza, è fumo che si muove col #vento, fuscello che va un po’ di qua o un po’ di là, perché non ha radicamento. E soprattutto senza la capacità di #radicarsi per #costruire una formazione politica concreta.
Finti leader che giocano a fare politica prima che il vento elettorale li spazzi via. E non perché, ad esempio, c’è qualcuno che chiede di farti fuori. Ma basta la propria incapacità politica a creare #implosioni.
Tuttavia, c’è anche una fetta importante di cittadini #disillusi, stanchi, #disinteressati. Ed è qui il grande impegno della politica, con la sua necessità di #ascolto. Non sui social, ma vis a vis, il migliore sistema, da sempre, di fare politica. Impegnatevi, impegniamoci tutti