Un prestito in pool o meglio conosciuto come prestito sindacato, può essere una qualsiasi operazione finanziaria a medio o a lungo termine. La sua caratteristica principale consiste nell’essere sottoscritta da più banche (da cui la dicitura “sindacato” o “pool” in inglese), in considerazione del profilo di rischio dell’azienda.
I prestiti in pool si sono sviluppati sul mercato domestico negli anni ’80. Periodo caratterizzato dall’applicazione del massimale sugli impieghi. Ciò per consentire alle banche di maggiori dimensioni, nella veste di capofila, di offrire alla clientela primaria disponibilità di fondi ottenuti. In virtù di rapporti partecipativi con le aziende bancarie di più piccole dimensioni.
Prestiti in pool: come si chiedono
Sotto il profilo operativo, l’affidato attiva la linea di credito aperta presso le casse della banca capofila mediante una lettera di tiraggio, in cui sono contenute le modalità tecniche per l’utilizzo della medesima. I prestiti in pool possono assumere forme tecniche diverse: tra le principali ci sono le linee di credito stand-by, evergreen e bid-line.
- La stand-by è un’operazione di finanziamento a breve termine, anche se può essere contratta per scadenze più lunghe, con cui il pool di banche mette a disposizione dell’impresa richiedente una linea di credito di importo predeterminato e per un periodo di tempo determinato.
- Finanziamenti evergreen: offrono elasticità e flessibilità di impiego da parte del soggetto finanziato. È un finanziamento “sempreverde” in quanto il beneficiario può attingere costantemente alla linea di credito, cioè ha facoltà di utilizzo ripetuta nel tempo.
- Prestiti bid-line: la particolarità di questo strumento è il modo in cui le banche si ripartiscono le quote di finanziamento. Si attingere denaro, prima presso le banche che offrono fondi a tassi inferiori per passare e in seguito a quelle che applicano tassi superiori, fino a raggiungere l’importo desiderato.
Contrattualistica per i finanziamenti in pool
Nel momento dell’acquisizione di un prestito in pool i rapporti si articolano in due negozi differenti. Un contratto è volto a disciplinare i rapporti tra i partecipanti al pool e un altro è un tipo di accordo di finanziamento tra questi e l’impresa beneficiaria.
Aspetto essenziale di questo accordo è la scelta della banca capofila, la quale si configura in un contratto di mandato con rappresentanza avente per oggetto la concessione di un credito, in virtù del quale la banca mandataria, che opera in nome e per conto delle altre aziende appartenenti al pool, e concede il finanziamento all’impresa richiedente.
La scelta della banca è fondamentale
La scelta della banca è fondamentale perché permette di selezionare dapprima le condizioni di finanziamento particolarmente vantaggiose all’attività richiedente. Utilizzando questo strumento, si soddisfano elevati fabbisogni finanziari in tempi brevi e maggiore elasticità alla gestione finanziaria.
Dunque, il rapporto con il pool è semplificato dalla presenza di una banca capogruppo, la quale si occupa di tutta la gestione dell’operazione e ci permette di avere un referente unico. Riassumendo i prestiti (o finanziamenti) in pool sono vantaggiosi perché offrono:
- la possibilità di raccogliere maggiori fondi;
- riducono la dipendenza da un singolo finanziatore;
- forniscono economie di scala nella raccolta dei fondi per l’attività;
- migliorano il proprio standing a livello domestico o internazionale.
Ovviamente, il prestito in pool non è un’operazione di facile acquisizione e occorre una buona conoscenza a livello finanziario. Per questo motivo, può essere utile affidarsi a un esperto, magari un mediatore creditizio, che attraverso uno studio approfondito può consigliare l’operazione giusta da intraprendere e la tipologia adeguata di prestito in pool.