Angelo Verrillo oggi compie tre quarti di secolo, anni 75, ben portati. Fa parte del direttivo attuale del Pd ma è soprattutto una delle poche memorie storiche della città, come si evince dai libri che ha scritto e da quelli che ha intenzione di scrivere. Verrillo è stato il sindacato vero, cresciuto alla scuola di vita di Oliva e Manzo. E’ stato il Pci, da posizione amendoliana: consigliere comunale, segretario cittadino, quasi consigliere provinciale (i voti di Tramonti furono decisivi per il quasi), componente illuminato del consiglio d’amministrazione dell’Usl di una volta. E’ stato anche il post Pci: segretario cittadino Pds. Fuma ora solo sigarette elettroniche, non rinuncia alla rituale zeppola e alla conversazione mattutina davanti al Bar Ideale. Capacità innata di difendere le sue ragioni ma di ascoltare con attenzione anche quelle degli altri, di chi la pensa in maniera diametralmente opposta. Attorniato dalla moglie Elena Realfonso, da figli e nipoti, ripensa spesso al passato, anche a quello professionale da integerrimo bancario. Ma è ancorato saldamente al presente, a una Nocera che vorrebbe diversa e migliore, all’altezza del passato e allo stesso tempo attrezzate per le sfide di presente e futuro. La prossima sfida? Contribuire a trovare qualcuno di attendibile nel centro-sinistra cittadino per le politiche ormai dietro l’angolo. Lui dice che i nomi in lizza potrebbero essere quattro. Lo ascolteranno ? I buoni consigli raramente si rifiutano…
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