Più vado avanti e più mi rendo conto di quanto l’essere umano sia poco empatico, egoista, dimentico delle cose buone ricevute, piagnucolone, ingiusto. Anche un genitore spesso è impari nel trattamento dei figli e dei nipoti, diventa cieco rispetto ad una trave nel proprio occhio e la pagliuzza invece appare eclatante. Una sorella o un fratello non guardano le difficoltà, il malessere, i guai seri, la malattia e finanche la morte del proprio consanguineo e lo additano facendolo passare per egoista, quando invece l’egoista è proprio lui o lei. Non avendo mai avuto problemi veri, seri, anche di salute o di soldi, pensano sbagliando di essere stati loro quelli meno fortunati, quelli che hanno conosciuto difficoltà insormontabili. Ma quando mai? Insomma se non si viene compresi da una madre o da una sorella che cosa ci si può aspettare dagli estranei o dai fantomatici amici?
Proprio nulla è la risposta. Quando si perde la propria libertà, la dignità, la possibilità di poter vivere come e dove si vuole si perde ogni cosa, così come la voglia di sopportare gli altri: infatti fin troppo a lungo si è finto di non vedere, di non capire, si è preferito scappare e contare solo ed esclusivamente su se stessi, come invece non hanno fatto i propri vicini di sangue, con piagnistei, e andando così a quel servizio a tutti. Facendosi commiserare come hanno sempre fatto queste persone hanno ricevuto e ricevono aiuto materiale e morale senza realmente meritarlo e facendo passare per pazzo, egoista e cattivo colui che invece è l’esatto contrario, ma sicuramente stanco e provato da cotanta ingiustizia. Insomma con la patetica scusa di essere state sfortunate e di non aver ricevuto abbastanza dalla vita queste persone vivono in maniera agiata, dignitosa, languendo nel loro torpore, sguazzando nell’ignavia a cui sono abituati e aspettandosi sempre un aiuto dal cielo o dal salvatore di turno.
Additano gli altri dicendo che sono stati più fortunati, aiutati dal fato, da persone abbienti e potenti, dalle circostanze, da parenti o amici.
Intanto gozzovigliano, si rimpinguano e contemporaneamente piangono, trovando chi le compatisce, aiuta e giudicano male chi invece non è avvezzo all’auto-commiserazione e non ha mai preteso l’ altrui aiuto. Altro che pazzi e cattivi! Quelli che hanno sempre stretto i denti e conosciuto le difficoltà grandissime, i dolori e le paturnie, sopportato ingiustizie e pianto lacrime vere, sono proprio coloro i quali hanno imparato a rimboccarsi le maniche, ad agire prendendosi le proprie responsabilità, a fare sacrifici che neppure gli altri immaginano.
Fatevi, perciò, un esame di coscienza, cercate di mettervi nei panni degli altri per una volta, di capire cosa avete fatto voi per loro e cosa loro hanno fatto per se stessi, per i propri figli e per voi, anche non potendolo fare, anche non avendone nessuna possibilità.
Lettera Firmata