Olio di ricino e partigiani. Anche nell’Agro spuntano cartelli politici che alludono a temi che rievocano lotte politiche del secolo scorso. E nell’Agro si rievocano sopite rivalità tra i soliti noti ed emergenti alla bisogna.. È guerra per i listini bloccati e traffico intenso per un posto utile nel proporzionale . Chi prenderà la barca dei voti che aveva garantito al Movimento 5 Stelle di vincere in tutti i collegi ? Fratelli di Italia e il centro destra tra i favoriti nell’Agro ? E intanto dal centro sinistra iniziano a spuntare iniziative con richiami partigiani e di resistenza con lotta antifascista. Un modo per marcare le distanze e catturare indecisi? Ma andiamo con ordine e vediamo qual’è la geografia politica che si è disegnata con la riduzione dei seggi. Dai 33 collegi uninominali tra Senato e Camera più 9 plurinominali in Campania, ora saranno rispettivamente 21 e sei. Per quanto riguarda Napoli e provincia, sette uninominali alla Camera e quattro al Senato.
In pratica, saranno due Camere inedite, dimagrite di circa il 30 per cento dei parlamentari, quelle che si riuniranno a fine ottobre dopo il passaggio delle urne.
La riforma costituzionale varata nel 2020 ha infatti ridotto dai 630 ai 400 il numero dei deputati e da 315 a 200 quello dei senatori eletti, ai quali si aggiungeranno i cinque senatori a vita. Una situazione inedita con degli interrogativi sull’attività parlamentare. Mentre la sforbiciata risolverà gli atavici problemi di spazi di lavoro per i parlamentari e i gruppi, ci si interroga sulla funzionalità degli organismi, specie per il Senato.
L’altro problema riguarda le Commissioni e gli Organi Bicamerali, come Copasir, Vigilanza Rai, Antimafia. Queste, per fare un esempio, dovranno evitare di riunirsi nel primo pomeriggio (quando non ci sono i lavori delle due Aule) in concomitanza con le Commissioni permanenti di Camera e Senato, pena il rischio di far mancare il numero legale nelle une o nelle altre. Per le Bicamerali in arrivo convocazioni all’alba o al tramonto.