Mio padre si chiamava Alfonso e mia madre, da ragazza, abitava a “San Michele”, un’area breve che si irradia dalla Basilica fino a comprendere i palazzi di via Marconi più vicini a piazza Sant’ Alfonso.
Nella toponomastica popolare, tale denominazione è scomparsa , rimane nella mente dei paganesi anziani ( quorum ego)
Il legame tra i due santi, per me, nasce da una “questione privata” , poi certo tutti ci siamo chiesti perché il nostro Doctor Zelantissimus avesse dedicato la Basilica a San Michele Arcangelo. La risposta possono darla i teologi , la mia è solo , ancora una volta, una questione privata, Sant’Alfonso e San Michele per me evocano il nesso tra i miei genitori. Sul Colle di Sant’Alfonso, a Torre del Greco, c’era un sacrario dedicato a San Michele , la cosa quindi non può essere casuale, il legame esiste necessariamente e Alfonso, in maniera diretta e indiretta, lo ha rimarcato.
Sant’Alfonso ricevette il battesimo il 29 settembre, due giorni dopo la nascita.
Gli furono imposti i nomi di Alfonso, Maria, Giovanni, Francesco, Antonio, Cosimo, Damiano, Michelangelo e Gaspare.Alfonso, Giovanni, Francesco, Antonio, Gaspare sono i nomi degli antenati delle due famiglie, Maria per desiderio della madre , devotissima alla Madonna, Cosimo e Damiano erano i Santi del giorno della nascita, Michelangelo poiché battezzato nel giorno di San Michele Arcangelo. I nomi battesimali pongono sotto la protezione dei santi di riferimento coloro che ne portano il nome, immagino cosa significasse per la sterminata cultura di Alfonso e quanto il suo orizzonte fosse determinato da tali scelte mai casuali.
I nomi di Maria e di Michele Arcangelo saranno la stella polare e l’itinerarium mentis in Deum di Alfonso.Tutti i paganesi sono entrati in Basilica almeno una volta nella loro vita , ma forse non tutti, guardando la pala dell’altare maggiore che rappresenta San Michele , con la spada e la bilancia, hanno meditato sulle parole del cartiglio “Quis ut Deus ” Chi come Dio ?
Il punto di domanda non c’è perché l’immagine fornisce la riposta : Michele è come Dio, in quanto difensore dei deboli e degli oppressi, un “combattente” come Alfonso che rimase a Pagani : il popolo paganese aveva bisogno di una evangelizzazione illuminista, una battaglia che si deve ancora iniziare. Quando insegnavo, ho sempre fatto riferimento alla necessità di “guardare” e, regolarmente, facevo affiorare due immagini , le parole del cartiglio e la scritta sulla vasca recente collocata nello spazio esterno alla Basilica.
C’è scritto “il tempo vale quanto vale Dio” , la usavo per spiegare tanta roba ( pure le cause dell’antisemitismo)
Non c’è nulla di meglio che parlare ai giovani, pure questo ce lo ha spiegato Sant’Alfonso.
Nessun teologo è stato maltrattato, volevo solo fare gli auguri a chi non sta qui.