Approvato il nuovo Piano Casa. “Non stiamo approvando le tavole del nostro Signore – mette le mani avanti il governatore – verifichiamo quello che succederà sul campo per poi fare magari correzioni ” . Si potrà ristrutturare edifici e immobili allargando gli spazi. Via libera ad ” aumenti delle volumetrie del 20 per cento quando non c’è demolizione e del 35 per cento in caso di demolizione e ricostruzione”. C’è la possibilità di convertire complessi industriali in residenze. E diventa più veloce trasformare i sottotetti in abitazioni. “È un’operazione di grande tutela ambientale prima che di incentivo economico – sottolinea De Luca – Tuteliamo suolo libero e aree agricole e cerchiamo di dare una mano all’imprenditoria che vuole investire perché la gente deve mangiare a fine mese”.
La materia è ostica, il filo tra difesa del territorio e colate di cemento è sottile. Tant’è che nel testo si sottolinea che gli interventi con l’incremento di volumetrie non possono essere realizzati “nelle zone di centro storico e di pregio, nelle zone agricole e di inedificabilità assoluta e per edifici abusivi”. Ancora: “Resta ferma l’inderogabilità alla pianificazione paesaggistica in particolare al piano urbanistico territoriale dell’area sorrentino- amalfitana”.
Ma si potranno spostare “volumetrie di complessi industriali dismessi in una area alternativa”. L’assessore Bruno Discepolo respinge le accuse sul possibile ” far west edilizio”: “La legge consente di continuare alcuni degli interventi già autorizzati nel Paese da 15 anni. Non ci sembra siano avvenute devastazioni. Consumo di suolo zeronon vuol dire che il paese si mummifica. Senza incentivi non c’è sostenibilità economica per recuperare il patrimonio. Gli incentivi sono già legge in metà delle Regioni. La Corte costituzionale ha avuto un atteggiamento ondivago: in alcuni casi ha accettato quelle leggi e in altri casi le ha bocciate”.
Uno degli obiettivi della norma è rendere più veloci alcuni interventi edilizi. Per esempio basterà una “segnalazione di inizio lavori” – la cosiddetta scia – per “i cambi di destinazione d’uso”. Stesso iter burocratico per piscine interrate ” con solo fini ludici di dimensione massima di 24 metri quadrati”. Ci vorrà un ” comunicazione di inizio lavori” per ” movimenti terra attraverso sbancamenti e predisposizione di terrazzamenti”.
E De Luca rilancia con un piano di parchi a settembre tra Pianura e Napoli est. Ne approfitta il governatore per chiarire il progetto di una nuova sede della Regione a ridosso di piazza Garibaldi, nell’hub ferroviario di fronte all’hotel Ramada, che ha già attirato polemiche: ” Attualmente di torre in Campania c’è solo Torre Annunziata – scherza De Luca – Non sarà alzata alcuna torre. È stata solo fatta una simulazione dai tecnici delle Ferrovie per mostrare le altezze non superabili, ma ci sarà una gara sulla progettazione. È una idea lanciata 3 anni fa, vogliamo realizzare un unico complesso dove concentrare tutti gli uffici della Regione con un risparmio di 15 milioni anno di fitti passivi per tutte le sedi sparse. Avrebbe un impatto ambientale notevole eliminando il traffico in entrata in città perché colleghiamo l’uscita autostradale con una bretella agli uffici. C’è stata una richiesta da parte di Ferrovie di 120 mila metri quadrati di solaio, Comune e Regione l’hanno respinta. Dobbiamo convincerli a ridurre la pretesa. Alla Regione vanno 60 mila metri quadrati per realizzare oltre agli uffici anche un parco, asili nido, poliambulatori ” .