Turismo a rischio nella coda dell’estate tra rincari energetici, inflazione, riduzione delle rotte aeree low-cost e delle corse di treni alta velocità: emergenze che fanno rivedere al ribasso e, in alcuni casi, azzerate le buone previsioni di flussi turistici nella prime due decadi di settembre. E’ l’analisi eseguita su un campione di strutture ricettive, effettuata dall’OTei, Osservatorio turistico extralberghiero dell’Abbac, secondo la quale è in difficoltà non solo il Sud e le isole ma anche le mete più gettonate del Nord Italia.
“I rincari energetici pesano e non poco sulle gestioni economiche delle strutture ricettive, tanto che già ci giungono comunicazioni di anticipare la chiusura per alcune attività ricettive con licenza stagionale – ha detto il presidente nazionale Abbac Fenailp Agostino Ingenito – Non sono sostenibili le bollette energetiche di agosto che, in alcuni casi, hanno superato il 300% rispetto allo stesso consumo dello scorso anno e in tanti non saprebbero come reggere nei mesi prossimi. Non bastano gli aumenti del soggiorno, in media attorno al 20%, ma c’è chi sta prevedendo di aggiungere nel costo pernotto quote aggiuntive in percentuali per il consumo energetico per l’utilizzo del condizionatore e consumo del gas metano per chi utilizza case ed appartamenti dotati di cucina”.
“La riduzione di flussi europei per i gravi effetti inflattivi e dei rincari energetici peseranno. E pensare che il ritorno degli americani, con un euro più debole rispetto al dollaro, aveva visto importanti flussi provenienti dagli Usa, consentendo in tal modo di guardare con estremo interesse a una continuità positiva dei flussi stranieri soprattutto di oltreoceano che ora sembrano essere a rischio anche per le ultime scelte finanziarie governative americane”, ha concluso.