Benvenuto Settembre Mese di cambiamenti, progetti, buoni propositi, bilanci e nuovi inizi. Mese di (ri)nascita e consapevolezze. Come il giorno e la notte, il mare e il cielo, la tempesta e la pioggia, il bene e il male. Per molte persone questo mese non porta nulla di nuovo. Nessun cambiamento, nessuna novità, nessuna ventata d’aria fresca. Molte persone continuano a lottare contro la depressione, l’ansia, la tristezza, la solitudine. Continuano a toccare con mano l’angoscia di giornate interminabili, di silenzi assordanti. Sfiorano accecati il dolore che come un mostro li avvolge e li spinge a gesti estremi. Piccole bugie si insinuano nella mente e sedimentano con il tempo radici profonde di amarezza e sconforto. Settembre è il mese della prevenzione al suicidio.
Organizzazioni e persone da tutto il mondo si stanno mobilitando per prevenire il suicidio. Se non conosci qualcuno che si è suicidato, o vissuto da vicino quest’esperienza devastante, potresti avere l’errata convinzione che il suicidio sia un evento raro, limitato solo a quelli con gravi problemi di salute mentale. Il suicidio è più comune di quanto si possa pensare, con in media oltre 41.000 persone che si uccidono all’anno . Questo rende il suicidio la decima causa di morte negli Stati Uniti, con un suicidio che avviene ogni 12,8 minuti. Quasi il 20% di tutti i suicidi si verifica tra le persone di età compresa tra i 41 ei 64 anni.
Le persone di età pari o superiore a 85 anni stanno vivendo un’improvvisa ondata di suicidi. Gli uomini hanno circa il triplo delle probabilità di suicidarsi delle donne, rappresentando oltre il 70% di tutti i suicidi. Importante è rompere le barriere del silenzio fra persone, e a creare una rete positiva di contatti e conoscenze che possano aiutare gli individui in difficoltà quando stanno per crollare. Il sito internet della “Suicide prevention lifeline” (https://suicidepreventionlifeline.org/promote-national-suicide-prevention-month/) riporta alcune semplici regole che tutti possiamo seguire per approcciarci e cercare di aiutare una persona che ci sembra in difficoltà o che abbia intenzione di farsi del male.