Quando l’unica soluzione è farla finita Sei un adolescente ibrido, pensi di essere grande Ma anche bambin*. Pensi che il male, i problemi e le difficoltà girino intorno a te come satelliti. Hai cosi tanta rabbia e ribellione che l’esplosione farebbe invidia ad una bomba nucleare. Non vedi un futuro davanti a te, se sei fortunato ti sembra catastrofico.
Le voci, i giudizi e gli insulti degli altri sono assordanti e il loro volume è più forte del sussurro di chi ti ama. Pensieri negativi opprimono e zittiscono il grido della bellezza dei piccoli dettagli. Non hai un vuoto ma una voragine dentro che ti fa precipitare sempre più giù. Ti autoconvinci di essere un fallimento, un buono a nulla che non concluderà nulla nella vita. La solitudine ti acceca e avvolge con catene di paura nella tua prigione. Il più delle volte, i tuoi genitori sono degli acerrimi nemici, nemmeno loro riescono a salvarti “Odi et Amo”. I tuo pari perchè parliamoci chiaro non puoi definirli amici, ti riempiono la testa di bugie e spazzatura per un qualsiasi piccolo difetto fisico che ti rende unico, danno voce all’invidia che parla al posto loro ma tu questo ancora non lo sai. Tu passo dopo passo ti convinci di esse un problema che cammina. Vorresti essere un parassita e avere il superpotere dell’invisibilità, con uno schiocco di dita sparire inghiottito nel nulla. Nessuno ti capisce fino in fondo nelle viscere della tua anima tormentata.
Non vuoi essere avvicinato con parole di compassione e rifiuti la mano di chi vuole aiutarti. Devi essere forte e non farti schiacciare e piegare in due dagli insulti e dalle violenze che ricevi. Incassi in silenzio un colpo dopo l’altro come un pugile che sconfitto si arrende consapevole di perdere il round decisivo. Non dormi la notte divorato dalle paure e dagli incubi che rimbombano nella tua testa come un eco forte e infinito. Allo specchio le rare volte in cui ti guardi non ti riconosci e non sai chi sei realmente. Ti sudano le mani e tremano le gambe quando lentamente ti fai del male. Fai a braccio di ferro e pugni con la vita che con te è stata cattiva purtroppo vince sempre lei. Sul tavolo l’unica carta scoperta è quella del suicidio che ti dice di farla finita.
Si, farla finita con il bullismo, le minacce, le offese e gli abusi, il dolore, la solitudine, l’ansia, la tristezza, la depressione, la violenza, i problemi, la paura e soprattutto con la VITA. Si, vorresti le luci spente, il silenzio in sala e che il sipario si chiudesse alla fine di uno spettacolo troppo breve. Un salto nel vuoto, preceduto da un attimo di esitazione e li interviene la paura, trampolino di lancio verso la fine. Con queste parole mi rivolgo a te adolescente, non ho molto da aggiungere, ci siamo capiti io e te perchè anch’io ero quell’adolescente e come noi millemila ragazz* sono nascosti nelle loro camerette.
Voglio dirti che provare ad afferrare la mano di chi può esserti d’aiuto non è un segno di sconfitta ma un gesto di grande coraggio. A te genitore, cosa dire? Rivolgiti ad uno specialista, prima di subito, appena hai anche un piccolo sospetto che ci sia qualcosa fuori posto. Ricorda che stai svolgendo il compito più grande, difficile e impegnativo della tua vita. Non sei un fallimento non hai fatto nulla di sbagliato. Non pensare che avresti potuto fare di più e non farti divorare dai sensi di colpa.