I siti archeologici, se opportunamente organizzati, sono in grado di promuovere e valorizzare il loro contesto, anche in aree in ritardo di sviluppo, migliorandone la capacità di attrarre visitatori e creando così un volano economico di cui anche la popolazione residente può beneficiare.
Per difendere e valorizzare il patrimonio che i nostri antenati ci hanno lasciato in eredità, è necessario però concentrare l’attenzione su tutte le problematiche legate alla sua conservazione, strettamente correlate
alla tipologia stessa dei beni da tutelare. L’Italia, fatta eccezione per alcune aree archeologiche di chiara fama e adeguatamente valorizzate, presenta una straordinaria varietà di siti di assoluto rilievo dal punto di vista culturale e scientifico, ma carenti sotto il profilo della fruizione.A tal fine sono necessarie una serie di misure trasversali quali il potenziamento dei trasporti e dei collegamenti per favorire una miglior accessibilità ai luoghi del sapere; lo sviluppo e la cura del patrimonio culturale tramite una gestione allo stesso tempo innovativa e conservativa; la creazione di partnership culturali ed economiche tra piccole e medie città; nuovi e più incisivi canali di accesso ai mezzi di comunicazione; rinnovate strutture ricettive in grado di ospitare turisti di tutte le fasce di reddito; il recupero e la riqualificazione di siti fino ad oggi poco noti; allestimenti innovativi e nuove tecnologie applicate alla fruizione del patrimonio archeologico.
alla tipologia stessa dei beni da tutelare. L’Italia, fatta eccezione per alcune aree archeologiche di chiara fama e adeguatamente valorizzate, presenta una straordinaria varietà di siti di assoluto rilievo dal punto di vista culturale e scientifico, ma carenti sotto il profilo della fruizione.A tal fine sono necessarie una serie di misure trasversali quali il potenziamento dei trasporti e dei collegamenti per favorire una miglior accessibilità ai luoghi del sapere; lo sviluppo e la cura del patrimonio culturale tramite una gestione allo stesso tempo innovativa e conservativa; la creazione di partnership culturali ed economiche tra piccole e medie città; nuovi e più incisivi canali di accesso ai mezzi di comunicazione; rinnovate strutture ricettive in grado di ospitare turisti di tutte le fasce di reddito; il recupero e la riqualificazione di siti fino ad oggi poco noti; allestimenti innovativi e nuove tecnologie applicate alla fruizione del patrimonio archeologico.
Dalla guida generale, passiamo a noi, scendendo nel particolare. Nell’Agro abbiamo un gran patrimonio archeologico, imperniato su Nuceria Alfaterna ma capace di estendersi ad altre realtà. Cosa manca ? La fruizione completa di tutti i siti, il contorno delle strutture ricettive, l’organizzazione. Qualsiasi si muove, lo testimonia l’incremento estive delle visite turistiche in zona. E’ il momento di approfittarne senza esitazione, di trovare le risorse e le energie per andare fino in fondo. Un applauso alle associazioni, ai volontari, agli appassionati. Ma anche un appoggio convinto ad una richiesta di fondo, ad esempio quella del sindaco di Nocera Superiore Cuofano: è tempo di sovraintendenza speciale per Nuceria e in senso lato per l’Agro. Risollevarsi con la storia, la cultura e la bellezza: sarebbe il massimo.