Nel 2022 si parla spesso di rispetto, accettazione e solidarietà. Eppure noi donne non abbiamo ancora la LIBERTÀ DI ESSERE DONNE. Oggi voglio parlarvi nello specifico di una tragedia che mi ha scosso molto nel profondo, vede come protagonista Mahasa Amini. Questa ragazza curda, di 22 anni, è stata picchiata a morte dalla polizia morale perché non indossava bene il velo, da cui fuoriusciva una ciocca di capelli. Amaramente, anche solo spingere il velo un po’ più indietro rappresenta un atto di resistenza che va punito con la forza. Mahasa ha pagato il prezzo della libertà con la morte, questo per me è inaudito. Da una ricerca ho scoperto che tagliarsi i capelli in segno di lutto è un’usanza della cultura curda. Per questo, in memoria di Mahasa, le donne iraniane si tagliano i capelli, bruciano gli hijab nelle strade e portano avanti la loro battaglia. Così le donne manifestano il proprio dolore e la propria solidarietà con il sostegno di pochissimi uomini. I capelli restano un simbolo di libertà e hanno a che fare con la nostra identità.
Ecco perché il gesto delle donne iraniane di tagliarsi i capelli in modo scomposto e ribelle ha colpito ed è stato ripreso in tutto il mondo.Da sempre, in tutte le culture, i capelli rappresentano un valore identitario e di controllo delle proprie scelte. Mi fanno rabbrividire la superficialità, l’imposizione e il giudizio. Ci innalziamo a giudici detentori della verità. Puntiamo il dito verso l’altro e se tieni i capelli corti sei lesbica, se li porti raccolti sei un po’ suora, se ti fai le trecce un po’ bambina, se li copri con il velo sei vittima di imposizioni patriarcali. Le donne vengono giudicate e classificate in base ai loro capelli. «Le acconciature delle donne», spiega la sociologa Rose Weitz, «fungono da importanti artefatti culturali, perché sono contemporaneamente pubbliche (visibili a tutti), personali (biologicamente legate al corpo) e altamente malleabili per adattarsi alle preferenze culturali e personali». I capelli sono legati a doppio filo con la femminilità e quindi vengono socialmente “disciplinati”. I capelli sono simbolo di forza e sensualità, bisogna ricordare che purtroppo al mondo la femminilità è ancora troppo spesso tarpata, sminuita, incasellata e martoriata. In un futuro non troppo lontano, mi auguro non ci siano più casi di femminicidio e che la libertà non costi il prezzo della morte. Se un giorno dovessi avere delle figlie, vorrei afferrassero a piene mani la LIBERTÀ DI ESSERE DONNE.